Alla vigilia della partita decisiva per il corso degli eventi futuri di casa viola, una boa di sicurezza appare nello sconfinato orizzonte di incertezza che sembra attanagliare il futuro della Fiorentina da mesi: Palladino è stato rinnovato fino al 2027. Nessun dubbio da parte della società, anzi, un gesto forte e chiaro all’alba dell’evento che, probabilmente, sancirà successo o fallimento della stagione in corso. Riconfermare Palladino a prescindere da quali esiti avrà l’annata intrapresa è un atto divisivo, che fa discutere, ma che mostra una certa maturità dirigenziale acquisita e, soprattutto, sicurezza nel percorso intrapreso. Decisione condivisibile o meno che sia, una cosa emerge: la Fiorentina, per la prima volta, ha preso una decisione chiara e netta, ha tracciato un percorso e, con questo gesto, si deve assumere la responsabilità di sostenere il mister, proteggerlo, e esaudire le sue richieste; compiti non sempre assolti al meglio durante l’annata in corso.
Quali indizi traiamo da questa riconferma? Due elementi sono particolarmente interessanti: se rinnovi l’allenatore dopo ciò che abbiamo vissuto questa stagione vuol dire che credi di poter iniziare con lui un progetto lungo almeno due anni. Consequenzialmente il gruppo squadra verrà per la maggior parte riconfermato, perchè non si possono rivoluzionare le rose ogni anno. Chiamando un altro mister, avresti dovuto riprogrammare tutto da capo, e chissà cosa sarebbe successo a questa rosa. Vogliamo essere polemici? Se un mister non va d’accordo con uno spogliatoio non lo riconfermi prima che la stagione finisca, perchè è inverosimile mandare via tutti i calciatori con cui l’allenatore non va d’accordo. Se ne facciano una ragione coloro che, professandosi amanti dei nostri colori, remano sempre contro a tutto e tutti.
La personalità di Palladino è forte, chiara e dirompente: appare sempre sicuro di se e pronto a proteggere a spada tratta i suoi ragazzi che, parole sue, “ama tutti tantissimo”. L’amore era ciò di cui probabilmente necessitava Moise Kean per diventare il giocatore che è: dopo anni bigi, è arrivato in una piazza difficile da accontentare, ma che ti sa ripagare di tanta passione se dimostri il tuo valore. Palladino è stato capace di dare fiducia e amore a Kean, di infondergli sicurezza nei propri mezzi e di metterlo tatticamente nelle condizioni migliori per diventare la bestia che è oggi. Le sirene dei top club europei suonano per l’attaccante italiano, e non si sa che cosa potrà accadere. Moise non ha ancora scelto, i risultati dei prossimi giorni saranno decisivi, perchè ad un giocatore così forte bisogna garantire palcoscenici importanti e, parlando senza veli, tanti soldi. La Fiorentina avrà la forza di convincere Kean a restare? Presto per dirlo, ma un’arma in più adesso c’è; perchè un Palladino sulla panchina viola anche nel prossimo futuro potrà garantire a Moise ancora tutto l’amore di cui necessita per confermarsi un grande campione.