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Viviano: “Se Palladino esclude Terracciano fa una figuraccia a livello umano dopo quello che ha detto”

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Viviano: “Se Palladino esclude Terracciano fa una figuraccia a livello umano dopo quello che ha detto”

Redazione

11 Marzo · 19:27

Aggiornamento: 11 Marzo 2025 · 19:27

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Emiliano Viviano, ex portiere della Fiorentina e grande tifoso viola, ha parlato a Radio Bruno della situazione in casa viola dopo il Napoli e prima del ritorno contro il Panathinaikos, queste le sue parole:

“Come si può essere soddisfatti di quanto visto al Maradona? Non è possibile. La Fiorentina non ha giocato una buona partita. Ha avuto una mezz’ora positiva, ma più per un calo del Napoli che per merito suo. Non ho ascoltato le dichiarazioni, ma da un allenatore mi aspetto che analizzi ciò che accade in campo. Non pretendo che la Fiorentina vinca a Napoli, ma almeno che giochi senza timori. È la famosa mentalità del ‘non ho nulla da perdere’. Invece, il primo tempo è stato imbarazzante. De Gea commette un errore, ma poi realizza cinque miracoli. Si poteva tranquillamente essere sul 4-0 all’intervallo. Il Napoli ha disputato una gara eccezionale, soffocando completamente la Fiorentina.

Con Italiano c’era un’idea di gioco riconoscibile, anche se gli contestavo i continui cambi di formazione. Eppure, stiamo ripercorrendo lo stesso sentiero anche con Palladino. Mi piace analizzare le partite dal punto di vista tattico. Palladino era partito con un calcio simile a quello di Gasperini, da cui proviene. Con l’Atalanta riuscì a ottenere una buona classifica. Poi, dopo alcune sconfitte, anche immeritate, è passato a un calcio più all’italiana, sperando che Kean sia in forma e vinca i duelli.

Fagioli è un potenziale fuoriclasse. A centrocampo abbiamo tutto ciò che serve: Cataldi è un play puro capace anche nella fase difensiva, e ci sono giocatori come Adli, Richardson e Folorunsho. Eppure ci ostiniamo a giocare con due soli centrocampisti come Mandragora e Cataldi, una scelta impensabile. Oggi è più difficile rispetto al 2012/13, perché tutte le squadre pressano alte. La difesa a tre funziona solo se i braccetti si spingono nell’area avversaria, non restando bloccati dietro.

La partita di ritorno col Panathinaikos è più importante di quella contro la Juventus. Palladino, prima, aveva la scusa dei risultati. Ora dovrebbe provare a riproporre quel calcio propositivo e aggressivo che aveva mostrato a Monza. Anche se non si riesce ad alzare il livello qualitativo, almeno bisognerebbe sfruttare le caratteristiche offensive di tanti giocatori in rosa. È giusto che non ci sia una contestazione: la squadra è ancora in corsa per gli obiettivi stagionali. C’è fiducia nella società, che quest’anno ha acquistato 10 giocatori. L’allenatore può sbagliare, ma con questi presupposti dimostrati sul mercato, è solo questione di tempo.

Per quanto riguarda il portiere, far giocare De Gea potrebbe sembrare la scelta più logica, ma a livello umano sarebbe una figuraccia, visto che la titolarità di Terracciano è stata motivata prima di Atene. L’errore, a mio parere, è stato rimetterlo in campo dopo tre mesi di inattività, per di più dopo un errore decisivo in Coppa Italia. Con un portiere come De Gea in rosa, non avrei mai avuto dubbi. Tuttavia, una volta presa questa direzione e date certe promesse a Terracciano, continuerei con lui, ma questa è la mia idea: io rispetto la parola data.”

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