Se esiste la partita perfetta, stasera la Fiorentina deve giocarla. Ha un gol di vantaggio sul Bruges, frutto del 3-2 dell’andata: non è molto ma è qualcosa, un piccolo capitale da far fruttare. Del resto, siamo arrivati al bivio, non solo della stagione ma dei tre anni di gestione Italiano. Due finali l’anno scorso, la possibilità adesso di centrare ancora una volta l’ultimo atto della Conference League, dopo che la Coppa Italia è volata via. Tra conquistare il biglietto per Atene e non farlo, c’è una differenza enorme. E’ in ballo l’Europa: la corsa in campionato è difficile, arrivare in fondo e vincere questa coppa (non coppetta come si sente spesso dire…) aprirebbe una porta su una dimensione superiore. Alla fine, i tre anni di Italiano saranno ricordati più per i tornei a eliminazione che per i piazzamenti in campionato, ma Atene darebbe loro maggior lustro, un’uscita di scena rischierebbe invece di far calare un velo sottile di polvere su un triennio comunque importante.
Da Verona in poi, Italiano ha ripetuto il suo mantra, pubblicamente e nel chiuso del Viola Park. La perfezione della partita di questa sera consiste, per la Fiorentina, nell’eliminare quei difetti che quest’anno l’hanno resa una squadra… imperfetta. Evitare gli errori difensivi ed essere concreta in attacco, praticamente il contrario di quanto spesso si è visto finora: sono i due concetti base sui quali Italiano ha puntato l’attenzione, con determinazione e ferocia. Del resto, c’è pure il suo orgoglio in gioco: sa che lascerà la panchina viola (a meno di colpi di scena) e vorrebbe farlo uscendo dal portone principale, magari festeggiato anche da coloro che a Firenze non lo gradiscono. La gestione degli ultimi sciagurati minuti di Atalanta-Fiorentina, ritorno della semifinale di Coppa Italia, non gli ha giovato: stasera ci vuole ben altro. Ai suoi ragazzi, ma anche a se stesso, ha ripetuto una frase: bisogna essere concreti e letali. La difesa del Bruges, al Franchi, non ha destato grande impressione: va attaccata e affondata. Senza errori. Lo scrive il Corriere dello Sport.
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