Fabio Caressa, parliamo un po’ di Fiorentina?«Assolutamente. Mi fa piacere. E poi la squadra viola arriva da una stagione dove ha fatto ottime cose, ha accelerato su un processo di crescita importante e ambizioso…».Dunque, siamo alla vigilia di un’altra belle annata?«Ora la Fiorentina deve fare il salto di qualità. Deve continuare a giocare bene come ha fatto nella stagione delle due finali e iniziare a… vincere».E’ un modo, questo, per alzare un po’ la pressione su Italiano e il gruppo viola?«Italiano è un allenatore molto bravo. Mi piace. E’ ambizioso e preparato e soprattutto ha saputo cambiare».Cioè?«All’inizio era troppo integralista. Mi era sembrato eccessivamente rigido sulle sue idee tattiche, poi… ha cambiato, ha deciso di cambiare. E ricordatevelo: un allenatore che sa cambiare è un grande allenatore».Sia sincero: almeno un difetto Italiano ce l’avrà…«L’ho detto una volta direttamente a lui e posso ripeterlo. In panchina si agita troppo… e secondo me esagera. Un tecnico deve trasmettere tranquillità alla squadra, non tensione».
Mica facile restare calmi quando magari uno come Jovic ti sbaglia un gol… non crede?«Guardi che Jovic è questo. E se a Firenze è stato preso come uno ’stoccatore’, non si era andati a leggere lo score del giocatore che aveva fatto benissimo in Germania, ma già al Real aveva avuto problemi di finalizzazione. Il serbo non è un attaccante da 30 gol».Meglio puntare di più su Cabral?«Primo, credo si giusto aspettare ancora un po’ Jovic. Secondo, a me Cabral è piaciuto davvero. Per impegno, coraggio e voglia di migliorarsi».Andiamo a centrocampo: i soldi della cessione di Amrabat accenderanno il mercato in entrata?«Amrabat è un giocatore strepitoso, me lo lasci dire. E sostituirlo non sarà facile. Ha due caratteristiche da campione vero: è dinamico e incontrista. Centrocampista eclettico come pochi. Ha fatto una gran stagione, come del resto Bonaventura, un ragazzo perbene, un giocatore con mille qualità». Lo scrive La Nazione.
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