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Coperture e restauro, trovare i 55mln oppure convincere Commisso: tre difficili strade per il Franchi 

Rassegna Stampa

Coperture e restauro, trovare i 55mln oppure convincere Commisso: tre difficili strade per il Franchi 

Redazione

27 Aprile · 10:03

Aggiornamento: 27 Aprile 2023 · 10:03

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O tirare dentro Commisso proponendogli di entrare nell’operazione stadio mettendo lui i 55 milioni che mancano in cambio di un’intesa sulla concessione del “nuovo” Franchi. O tirare dritto cercando le risorse svanite dal bilancio, da partner economici o da un nuovo mutuo. Oppure provare intanto a fare con quel che c’è: coi 130-135 milioni statali che sono sempre assegnati al restyling. Forse si dovrebbero depennare alcune sistemazioni urbane, certamente sparirebbero i pannelli fotovoltaici, ma copertura e nuove curve si potrebbero fare. Sono le ore più frenetiche per il destino del nuovo stadio, in Palazzo Vecchio. Tutte le ipotesi sono sul tavolo del sindaco Dario Nardella e del direttore generale Giacomo Parenti, il mister Wolf del dossier Franchi. Dal governo le chance di avere sotto un’altra voce di finanziamento i denari stralciati dal Pnrr dopo i rilievi della Commissione europea si stanno facendo scarsissime: la Lega di Salvini è contraria, sostanzialmente allineata a Matteo Renzi, Fdi non chiude tutte le porte ma mantiene enorme scetticismo. Come fare dunque, con la gara in corso e il rischio di una figuraccia internazionale in agguato? Il sindaco continua a non esternare. Riflette e analizza scenari.

Renzi propone l’inversione a U: rinunciare a tutti i fondi pubblici e tornare a insistere con la Soprintendenza per far buttare giù le curve a Commisso. Il governatore Giani è persuaso che intanto si possa cominciare coi 135 milioni assegnati. La teoria più ardimentosa che qualcuno sta suggerendo a Palazzo Vecchio prevede invece di provare l’avance al patron viola. Un project financing. I 55 milioni di Rocco e un patto sulla futura concessione dello stadio, gratis o scontatissima per un lungo periodo. C’è anche chi ritiene che si debba andare avanti da soli: trovare i denari in bilancio, anche indebitandosi (ma a un anno dal voto sarebbe il massacro delle opposizioni), o chiedendo ad altri partner o sponsor. Il governo che farà? Il senatore Paolo Marcheschi a nome di Fratelli d’Italia esclude che lo Stato renda a Firenze i 55 milioni, ma si appella a Nardella: «Non perdiamo quei soldi per Firenze, troviamo un altro progetto cantierabile e che possa essr pronto per il 2026». E lo stadio? Coinvolgere la Fiorentina per il reperimento dei 55 milioni man canti del Pnrr è strada in salita. L’idea che Commisso possa entrare in partita appare ai più utopia: la società viola, al di là del coinvolgimento sui tavoli tecnici del proget- to Arup, è fedele da due anni a una linea di attesa. Dopo la pronuncia del Ministero della cultura del gennaio 2021 Commisso non intende mettere un penny sullo stadio e il pensiero è stato rilanciato dal numero uno viola anche in questi giorni di fronte a diversi scenari che vedevano i Viola nuovamente protagonisti sul fronte stadio. Neppure proponendo il controllo sulle future aree commerciali si convincerebbe il numero uno viola, da sempre voglioso di avere total control, tempi chiari e costi certi.

Tre casistiche oggi più che mai impossibili da decifrare. Ma con una concessione lunghissima a prezzo baso del nuovo Franchi sul piatto che direbbe, Commisso? Arrivato in città ieri per assistere alla partita con la Cremonese e subito fiondatosi al Viola Park con Barone, incontrerà Nardella già oggi allo stadio chissà che una prima discussione non cominci. Quella sul rinnovo della concessione di un anno per la prossima stagione è chiusa: l’annuncio della firma dovrebbe arrivare oggi, trai 600 i 700mila euro, il 35% meno di oggi. Per il Franchi c’è anche la via Giani: «Sono pragmatico nel voler fare le cose. Ci sono 120-130 milioni per il restyling attraverso il Pnrr. Il consiglio che posso dare a Nardella è quello di rifare lo stadio coi 130 milioni a disposizione, riducendo il progetto di Arup». Ma cosa si potrebbe fare con 130-135 milioni? Detto che alcuni aspetti potrebbero essere tralasciati, come il fotovoltaico, la metà della cifra disponibile andrà destinata da bando, circa 50 milioni, al restauro mantenimento dell’opera del Nervi. Con gli altri soldi si potrebbe realizzare l’avvicinamento delle curve e la copertura per evitare di continuare a prendere l’acqua. In poche parole una struttura paragonabile a quella attuale in termini di servizi, ma ristrutturata e coperta. Altre attività, come quelle destinate alla ristorazione, potrebbero essere momentaneamente accantonate e completate in un secondo momento da coloro che si assicureranno la gestione. Lo scrive La Repubblica. 

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