
Il nuovo stadio Franchi si farà davvero nei modi e nei tempi annunciati dal sindaco Nardella? E se sì, con quali soldi? E dove andrà a giocare la Fiorentina nelle due stagioni (2024-2025 e 2025- 2026) in cui, sempre da programma, i cantieri renderanno inagibile l’impianto? Domande di una questione che si sapeva sarebbe stata convulsa; domande che adesso si rincorrono in un vortice frenetico di ipotesi e dubbi. Con un’aggiunta inaspettata e preoccupante.
Quest’aggiunta riguarda ovviamente l’intervento della Commissione Europea che, attraverso Raffaele Fitto, Ministro per gli Affari europei, del Sud, delle politiche di coesione e Pnrr, lunedì ha fatto sapere al Comune di Firenze di aver sollecitato ulteriori verifiche sul finanziamento da 55 milioni per i Piani Urbani Integrati del Pnrr, dentro cui c’è il progetto Franchi. Una misura già approvata dal precedente Esecutivo, per la quale l’attuale Consiglio dei Ministri si è preso un mese di tempo per soddisfare le richieste arrivate da Bruxelles.
Una parte dei 200 milioni complessivi è di competenza del Ministero dell’Interno. Ma se il piano venisse rigettato dalla Commissione Ue, si aprirebbe una voragine nel finanziamen- to stesso che solo la copertura garantita dal Governo potrebbe ricoprire. Alternative sempre in caso di parere negativo dall’Europa? Fondi privati, e si è fatto il nome anche di Commisso, ma l’imprenditore italo-americano non è intenzionato a mettere un euro, dopo che gli è stato respinto il piano del nuovo stadio nell’area di Campi, così come il restyling del Franchi stanziando centinaia di milioni di tasca propria in entrambi i casi. Idem se gli venisse domandato di “partecipare” alla costruzione di uno stadio provvisorio in città per evitare che la Fiorentina vada a giocare lontano da Firenze per due stagioni. Lo scrive il Corriere dello Sport.