Enzo Bucchioni ha parlato a Radio Bruno del momento attuale in casa Fiorentina dopo la vittoria in casa della Cremonese e a due giorni dalla gara contro il Sivasspor. Queste le sue parole:
“Io l’ho ribattezzata la primavera viola, nella stagione di una squadra è importante essere al top della condizioni fisica e mentale in questo momento della stagione, che è quello più importante di tutto l’anno, non serve essere al meglio a settembre. Guardate Dodò, ci sono stati giudizi affrettati, bisognava dargli il tempo di recuperare, dall’infortunio, dall’inserimento a Firenze, doveva prendere la condizioni fisica.
Stesso discorso per Barak e Ikonè che si dovevano adattare ad un nuovo modo di giocare, Nico non ce lo avevi avuto e oggi fa movimenti da giocatore di altra categoria. C’era il problema del gol che adesso hai risolto perchè Cabral ha imparato a giocare con la squadra, ci ha impiegato tanto ma adesso sta arrivando. La Fiorentina è tornata ad essere quella squadra che era stata studiata in estate.
I giocatori adesso sono sereni, il lavoro sta dando risultati, Italiano ce lo aveva detto che c’era bisogno di tempo. Giocare ogni 3 giorni a settimana è stato qualcosa di nuovo anche per Italiano che non lo aveva mai fatto. lui è cambiato anche su questo aspetto, adottando un calcio anche più semplice, tutto è maturato grazie all’allenatore. Qualcuno diceva che Italiano andava esonerato, ma un allenatore va cambiato quando vedi che la squadra non lo segue e quando non c’è più feeling con la società. La squadra ha sempre avuto personalità, ha sempre creato 20 occasioni da gol. Non poteva andare sempre male, questa squadra ha dei valori, hai 5 punti in meno rispetto allo scorso anno ma ci sono ancora 12 partite da giocare
Ci sono giocatori che stanno recuperando e che saranno risorse in più, da Brekalo a Sottil fino a Castrovilli. Mandragora è un giocatore fortissimo, poteva essere in difficoltà per colpe di infortuni negli ultimi anni tra Udinese e Torino che lo hanno frenato ma adesso è tornato forte fisicamente e sta tornando al suo vero valore. Adesso sono tutti sorpresi di Mandragora, ma lui è forte dai tempi del Genoa in cui esordi ragazzino, lo comprò la Juventus di Marotta, mica quelli di adesso che comprano chiunque a prezzi esagerati. Era giovanissimo e di lui si diceva che sarebbe diventato un giocatore da nazionale
LE PAROLE DELL’AGENTE DI MANDRAGORA
Ag. Mandragora: “Serviva tempo. Adesso vuole un trofeo. Ritorno nell’Italia? Perché no”