
Dopo una sconfitta del genere, con quella assurda esibizione, giunta dopo un’altra sconfitta, Firenze avvertiva la necessità di una spiegazione della società. O meglio, di una reazione. Non per chiedere scusa a chi si era spinto fin sul Bosforo per assistere a uno scempio (o forse anche per quello), ma per far capire alla gente che nessuno è da solo, che c’è un muro compatto che regge squadra, allenatore e programma. È un momentaccio.
Eppure nell’ultima conferenza di Commisso c’era stato un passaggio che da molti non era stato valutato in pieno: «Io difenderò sempre Italiano, ha fatto un grandissimo lavoro, se lo lasciate lavorare farà bene. Abbiamo molta fiducia nei confronti della squadra. Italiano ha la responsabilità in campo, Barone e Pradé fuori dal campo. Però, ognuno ha la sua responsabilità: se io metto i soldi, aspetto che vengano i risultati. Il monte ingaggio dei giocatori si è alzato e aspetto i risultati».
Lo diceva prima di Bologna, nessun viola lo ha ascoltato. Da allora due sconfitte, 5 gol subiti, uno realizzato, con l’umiliante partita di Istanbul. In Turchia non c’era Commisso, c’era invece Fatih Terim: chissà cosa gli sarà passato nella mente di fronte a simile disfatta della sua vecchia squadra. Lo scrive il Corriere dello Sport
Nico si allena con la squadra: “Sto meglio”. Assente Quarta, Ranieri unico difensore a disposizione