Difensore esterno destro che prenda il posto di Odriozola e regista, più vice Amrabat o alter ego di Torreira questo è da vedere, ma il ritorno (oggi) di Barone a Firenze e l’immediato incontro (domani) con Italiano nel vertice allargato all’intero management del club potrebbe dare un impulso al mercato viola: per la precisione a Dodo per la fascia e a uno che ha le sembianze di Sensi per il centrocampo.
Sono le priorità innescate dalle partenze di due tra i protagonisti di spicco dell’ultima stagione: partenze non ufficializzate in quanto prestiti e quindi questo era il passaggio “obbligato”, eppure i giorni che trascorrono senza la mancata “reazione” da parte della Fiorentina allontanano il viaggio-bis verso Firenze del basco e dell’uruguaiano. Avere in mano due rinforzi, ovviamente graditi, sarebbero un bel modo di presentarsi al tavolo con l’allenatore siciliano che su questi ruoli nuovamente scoperti ha costruito un pezzo importante della squadra che poi ha conquistato l’Europa: ricominciare daccapo non lo “spaventa”, mentre adattarsi e adattare non incontrerebbe i suoi favori.
Ecco perché Dodo è il nome su cui si sono posate le attenzioni della Fiorentina, dopo aver fatto altrettanto con Molina e Bellanova salvo poi rinunciarvi o quasi per l’inserimento di concorrenti (Juventus in un caso, Inter nell’altro) dentro una trattativa di per sé complicata economicamente. Idem con Celik (destinato alla Roma) e adesso magari di “riserva” c’è Bellerin che rientra all’Arsenal dal Betis Siviglia, ma la questione-Torreira non facilita i rapporti con i “Gunners”.
Insomma, Dodo dello Shakhtar è il profilo giusto: il brasiliano ha aperto alla Fiorentina anche sotto l’aspetto dell’ingaggio, ma serve la collaborazione degli ucraini per scendere (abbastanza) sotto i quindici milioni della richiesta iniziale. Lo riporta il Corriere dello Sport.
LA FIORENTINA CI AVEVA PROVATO PER BELLERIN