A Sinisa Mihajlovic mancano 11 pedine fra infortunati, colpiti dal Covid, assenti per la Coppa d’africa e anche coloro (due giocatori) che avendo solo la prima dose dovranno stare in quarantena ancora fino al 13 gennaio.
“Se qualcuno pensa che io possa essere arrabbiato si sbaglia, qualche anno fa la mia parte emotiva avrebbe prevalso, oggi spero solo che chi ha deciso di fare questa cosa lo abbia fatto in buona fede, pensando che ci siamo allenati in settimana o che il Covid riguarda le persone normali e non i calciatori, ti aspetti certi giocatori e ne vedi altri, è come se io prendessi il biglietto per il concerto di Vasco Rossi e andasse a cantare Orietta Berti, con tutto il rispetto per Orietta. Ma non vogliamo alibi, questo è un gruppo meraviglioso che lo ha dimostrato sempre, da quando arrivai, alla mia malattia fino alla pandemia. Abbiamo alcuni ragazzi positivi, avremo undici giocatori in campo e qualche cambio: la vita non si vive in assenza di problemi ma nonostante problemi”.
Sinisa argomenta ulteriormente: “Dovrò inventare qualcosa? Sono abituato: spero ci bastino coloro che ci sono. Se tuto va come deve andare siamo a posto. La sapete la fiaba del gallo e della volpe? Nella vita ci sono quelli che pensano di essere più furbi degli altri: quindi dobbiamo restare freddi e fare quel che dobbiamo fare. Se il Bologna è il gallo chi è la volpe? E’ pieno di volpi… E’ un’altra situazione in cui dobbiamo dimostrare di essere quel che siamo”.
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