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La storia di Duncan, pagato 15 milioni a gennaio, non gioca mai. È l’ultima scelta

Rassegna Stampa

La storia di Duncan, pagato 15 milioni a gennaio, non gioca mai. È l’ultima scelta

Redazione

9 Dicembre · 14:39

Aggiornamento: 9 Dicembre 2020 · 14:39

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Duncan

La Nazione parla di Duncan, la sua, lo scorso gennaio, è stata tra le operazioni più estenuanti e onerose, col Sassuolo che ha “mollato” la presa solo in extremis. In questa stagione, però, Alfred Duncan è quasi sparito. Ha giocato complessivamente 251 minuti, di cui 161 in campionato. E’ stato titolare in due occasioni su 10 partite (in A), è subentrato in altrettante, ma per sei volte si è seduto in panchina.

Aveva sfruttato al meglio l’occasione col Torino, al battesimo della Serie A ’20’21, tra l’assenza di Pulgar, fuori per Covid, e quella di Amrabat, squalificato. E pur muovendosi in una posizione centrale non proprio sua, aveva sbagliato pochissimo. Da lì, però, è cominciata l’altalena di presenze.

Panchina con l’Inter a San Siro, 8 minuti sul finale della sfida persa contro la Samp, di nuovo fuori con Spezia e Udinese, poi altri 8 minuti a Roma. Col Parma era in panchina, mentre contro il Benevento, alla prima di Prandelli, si è ritrovato titolare quasi per caso, complice il forfait in fase di riscaldamento di Bonaventura. E lì, probabilmente, il ghanese ha toccato il punto più basso della stagione, con difficoltà sia in fase di costruzione che di difesa.

Adesso, però, c’è più che mai bisogno della sua fisicità. E’ vero che dal centro sportivo non sembrano arrivare notizie scoraggianti né su Borja Valero (è stato Prandelli a raccontare di un “piede gonfio come un melone”) né su Castrovilli, ma tocca a lui cercare di scalare le gerarchie, ribaltando ogni prospettiva.

E’ stato lo stesso allenatore, in più occasioni, a sottolineare l’impegno e l’attaccamento del gruppo. Duncan, da questo punto di vista può farsi addirittura valore aggiunto, continuando ad insistere su quei meccanismi che potranno rivelarsi decisivi per trovare quell’identità di cui c’è tanto bisogno.

A risolvere il…. mistero dell’essere uscito fuori dai radar, insomma, può essere lui . Adesso che l’asticella è destinata a salire, con gli impegni in trasferta contro Atalanta (domenica) e Juventus (il 22 dicembre) e coi match interni con Sassuolo (turno infrasettimanale) e Verona proverà ad accendersi i riflettori addosso, senza dimenticare l’importante investimento (15 milioni circa complessivi) fatto dalla società meno di 12 mesi fa.

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