di Marco Collini
Oggi ai microfoni di Labaroviola.com abbiamo il giornalista Massimo Basile, corrispondente da New York per il Corriere dello Sport.
Buongiorno Massimo, come si sta evolvendo l’emergenza Coronavirus negli States?
“Oggi per la prima volta siamo scesi sotto i 100 decessi in in un giorno. Pensare che fino ad un mese e mezzo fa eravamo a 750 morti”.
Come vedi l’ipotesi di ripartenza della serie A, il 28 maggio potrebbe arrivare il via libera?
“Penso che molto dipenderà dal proseguo della Bundesliga. Mi aspetto comunque molti infortuni, dovuti allo stop prolungato e dalle tante partite ravvicinate”.
Che impressione ti sta facendo l’universo serie A rispetto al resto dei campionati europei?
“Come al solito si vende malissimo il prodotto. Prendo ad esempio alla presentazione dell’International Champions Cup dell’anno scorso negli States: le società della Bundesliga erano presenti con rappresentanti e merchandising, con tanto di palloni da regalare ai fans. Le Italiane avevano due calciatori a testa messi lì a fare da figuranti o poco più..”.
Che soluzioni vedi all’orizzonte?
“Le proprietà straniere portano una visione più moderna del modo di fare calcio. Lo stesso texano Friedkin che vuole comprare la Roma, ha in mente un progetto particolare. Come negli States, dove il matchday è un evento: Un’esperienza indimenticabile passata nel divertimento, benessere e comodità. Mica come in Italia dove rischiamo di uscire dagli stadi fradici dalla pioggia..”.
A Firenze domenica si è alzato con la notizia secondo cui Commisso si starebbe stancando dello stallo sullo stadio. Cosa ne pensi?
“Mi immagino un Commisso deluso profondamente dell’immobilismo del Comune di Firenze. Non soltanto dal sindaco Nardella, ma si rende conto che ci sono anche altre responsabilità dei vari uffici tecnici ed amministrativi”.
Come se ne esce e, se nella peggiore delle ipotesi Rocco se ne potrebbe andare?
“Io credo che il Presidente si aspetti un colpo di coda dal Comune. Vuole sorprendersi nel vedere un cambiamento, una semplificazione della situazione. C’è quella sensazione che nel caso l’obiettivo diventasse Campi Bisenzio, anche lì si riverserebbero una schiera di voci, costi e ostacoli sconosciuti.
Nel caso nessuna corsia si dovesse aprire, allora come fu FAST il suo arrivo..potrebbe pensare anche a lasciare. Ma ancora non siamo a quel punto..”