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Moggi: “Il Milan doveva andare in B per la partita contro la Fiorentina. Chiamarono direttamente l’arbitro De Santis”

Turin, ITALY: Juventus' General Menager Luciano Moggi watch players train ahead of the Serie A football match Juventus-Palermo at the Delle Alpi stadium in Turin, 07 May 2006. Juventus could wrap up their 29th Serie A title in front of their own fans 07 May if they win their final home match of the season against Palermo and closest rivals AC Milan fail to beat Parma. AFP PHOTO / PACO SERINELLI (Photo credit should read PACO SERINELLI/AFP/Getty Images)

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Moggi: “Il Milan doveva andare in B per la partita contro la Fiorentina. Chiamarono direttamente l’arbitro De Santis”

Redazione

4 Aprile · 17:19

Aggiornamento: 4 Aprile 2020 · 17:21

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Luciano Moggi, ex direttore generale della Juventus radiato a vita dal mondo del calcio, è stato in collegamento nel canale ufficiale della Reggina, Reggina TV. Il dirigente, radiato a vita dal calcio, tra gli argomenti toccati ha parlato anche della posizione del Milan durante Calciopoli nel 2006:

“C’è stato solo un caso in cui un arbitro non ha fatto quello che doveva e cioè rivolgersi all’ufficio inchieste. In casi del genere ci può rivolgere all’ufficio inchieste. E’ un caso acclarato: il 30 aprile del 2005 c’era Fiorentina-Milan. Il Milan lottava con la Juventus per vincere il campionato ed eravamo a pari punti e la Fiorentina lottava per non retrocedere. Ovviamente, come tutti i dirigenti delle squadre di calcio, trovandosi in queste condizioni, avremmo avuto piacere che il Milan avesse trovato pane per i suoi denti a Firenze. L’arbitro era De Santis. Il sabato prima della partita un’intercettazione ci racconta che Meani, l’addetto agli arbitri del Milan telefona a De Santis e gli dice: ‘Non ammonire Kakà e Nesta, perchè sono diffidati e domenica dovremmo giocare con la Juventus a Milano’. La partita finì 1-2 e non fu dato dall’arbitro un rigore grosso come una casa per fallo di Pancaro su Pazzini. Si menarono a non finire e non fu ammonito nessuno.

I miei giocatori, dopo aver visto in tv la partita, volevano reclamare lo scandaloso arbitraggio. Io feci fare il silenzio stampa e parlai io. Il giorno successivo alla partita, De Santis telefonò direttamente a Meani e gli ha detto: ‘Guarda, è la prima volta, forse, e sono riuscito anche a far fare silenzio stampa alla Juventus’. E Meani gli risponde: ‘Bravo, sei un amico. Lo racconterò al capo’ ovvero a Galliani. Era una partita da ufficio inchieste e retrocessione del Milan. L’arbitro si guardò bene dal telefonare all’ufficio inchieste. Quest’arbitro è stato messo tra quelli vicini alla Triade. Pensate un po’ la differenza tra quello che è la realtà e quello che hanno voluto dimostrare”.

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