Facciamo subito “outing” e diciamo che, fino al gol di Vlahovic, il voto di Vincenzo Montella era 5. Addirittura generoso, vista la pochezza del centrocampo e quella sostituzione di Castrovilli per Eysseric che sapeva molto di provocazione. Poi il giovane serbo prende palla, si porta dietro Skriniar ed incrocia mirabilmente alle spalle di Handanovic. A quel punto che fai? Lasci il 5 dopo che la Fiorentina ha pareggiato contro la capolista? Dopo che lo ha fatto al 92′? (tradotto: la squadra ha carattere, non molla mai…) Con Montella che, volente o nolente, Vlahovic lo ha messo e di conseguenza ha azzeccato il cambio? Insomma, non abbiamo resistito e gli abbiamo dato sei. E chi s’è visto s’è visto. Anche perchè, va detto, a fronte di errori tattici oramai insopportabili (il centrocampo appunto, questa coabitazione forzata tra Badelj e Pulgar…) i viola hanno lottato, sono rimasti in partita, ci hanno creduto fino in fondo. Hanno avuto più voglia loro di pareggiarla che l’Inter di vincerla. Ed in questo i meriti dell’allenatore non possono essere sottaciuti. La fiducia nell’aeroplanino, però, resta a termine. Partita per partita. Venerdì Montella se la gioca con la “sua” Roma, la squadra con la quale ha conquistato la Nazionale e vinto uno scudetto, la squadra con la quale ha cominciato ad allenare, e se la professionalità ha un valore ci aspettiamo da Vincenzo un’altra settimana ad alta tensione, ad alta preparazione, ad alto rendimento: suo e della squadra.
- COMMISSO FELICE E… CONTENTO? Rocco Commisso ha fatto immediatamente sapere la sua felicità per il pareggio conseguito e si è complimentato con tutti. Però, c’è un però… Siamo sicuri che, a sconfitta avvenuta, Montella sarebbe ancora l’allenatore della Fiorentina? Cinque sconfitte consecutive sarebbe state dure da digerire. Non è che, anche lui, ha fatto come noi? Cioè, dopo il pareggio di Vlahovic ha cambiato idea (per ora) ed ha confermato Montella? Anche perchè, come si sarà sentito il presidente a vedere una “corvinata” (tra l’altro venuta male) preferita ad un investimento da 15 milioni di euro? Spieghiamo meglio: quando è entrato Eysseric e non Pedro, siamo sicuri che Commisso non abbia sacramentato in calabrese stretto, così… per non farsi capire dalla moglie? Ecco, anche per questo aspettiamo di partita in partita, perchè stasera è andata bene, ma non tutte le volte è domenica. Infatti la prossima si gioca di venerdì…
GENNAIO… FINALMENTE. Messo in stand-by il discorso allenatore, il mercato di gennaio è già deciso. Non tanto nei nomi, quanto nei ruoli. Ed è stato lo stesso Pradè a darne conferma nel post-partita: Vlahovic resta qua ed arriverà un attaccante. Quindi? Pedro va in prestito. Ci auguriamo un prestito funzionale, ovvero una bassa serie A oppure una buona serie B. Ma comunque in Italia. A che servirebbe farlo tornare in Brasile? E poi il centrocampo. Ok, a Montella non piace Benassi, tanto meno Zurkowski. Allo stesso tempo ci rifiutiamo di credere che la coppia Badelj-Pulgar possa durare in eterno, anzi… per noi è già durata fin troppo. Servono due centrocampisti come il pane, buttiamo là due nomi: Berg e Florenzi. Gente di gamba, sostanza, forte sul recupero palla e sul rovesciamento di fronte. Se poi saranno altri due, pazienza, ma l’identikit è questo. Sull’attaccante poi alziamo bandiera bianca. Fosse per noi prenderemmo Mandzukic… domani mattina. Ma non crediamo che l’ex-juventino sarebbe d’accordo. Quindi venga chi vuole, ma il calcio (si è visto anche stasera) ha poche regole ma ferree, ed una di queste recita: datemi un portiere ed un centravanti e vi farò la squadra. Contro l’Inter Dragowski ha tenuto in vita la Fiorentina e Vlahovic l’ha resuscitata. Scusate, che ruolo hanno Dragowski e Vlahovic? Meditate gente, meditate…