
Se pensiamo alla Fiorentina prima dell’arrivo di Prandelli vediamo una squadra molto scarsa in attacco, che creava poco e segnava ancora meno. Una squadra senza alcun principio di gioco che non fosse quello di giocare di rimessa puntando sulla difesa e sulla ripartenza.
Dopo quattro mesi con Prandelli in panchina, la Fiorentina è migliorata. Gioca in maniera diversa le sue partite, attacca meglio, segna di più. Cesare ha il grande merito di aver lanciato Martinez Quarta, facendolo giocare sempre, perchè come ci insegnano quelli bravi, chi è bravo deve giocare, L’argentino ha giocato sempre, anche come terzo centrale a sinistra (una bestemmia con Iachini). Ma non solo Quarta, l’allenatore viola ha soprattutto ha il merito di aver lanciato Vlahovic, uno che con Iachini sembrava un centravanti di serie B che non azzeccava nemmeno un controllo di palla. Vlahovic adesso non segna semplicemente di più, quella è solo la logica conseguenza di movimenti giusti, precisi, di un gioco d’attacco fatto in un certo modo e non lasciato al caso come avveniva con Iachini. Ma anche Eysseric, che con Iachini andava addirittura in tribuna, adesso è un valore della rosa attuale, un calciatore funzionale (ieri il gol di Ribery arriva da una sua giocata su Theo Hernandez)
Ieri abbiamo visto una proposta tattica diversa, vincente. Perchè per un tempo e mezzo il Milan non ci ha capito niente e la palla ce l’aveva sempre la Fiorentina. Poi alcuni episodi sono girati molto male (due episodi molto dubbi arbitrale, leggi qui la moviola di Graziano Cesari) e la squadra, dopo il gol di Ribery, ha arretrato troppo il baricentro aprendosi agli attacchi del Milan che con i giocatori che ha sanno far male. Motivo del calo? Forse la paura, perchè quando la Fiorentina ha giocato senza calcoli e pensieri ha messo sotto il Milan, dopo il gol di Ribery, con la paura di prenderle, le ha prese.
In negativo, quello che viene all’occhio con Prandelli in panchina è la solidità difensiva che non c’è più. Perchè si abbiamo evidenziato tutti i meriti che ha avuto Cesare, però non possiamo non dare attenzione alla difesa. Basta ripensare ai gol subiti, partendo da ieri. Aldilà del possibile fallo di Ibra a Pezzella, il difensore il fallo lo deve fare, non lo deve ricevere ed essere cosi molle, non può avere quell’atteggiamento passivo. Sul pareggio di Diaz non è possibile marcare in modo cosi superficiale nella propria area di rigore.
Ma non è solo ieri. Basta ripensare ai gol subiti contro la Roma, l’Udinese, la Sampdoria, il Torino, il Parma. Palloni di facile lettura dove sono mancati i movimenti, ma dove è mancata soprattutto la determinazione nel difendere in momenti cruciali della gara.
Ed è strano che ciò avvenga con Prandelli, uno che ha fatto della difesa sempre il suo punto di forza. Eppure raramente l’allenatore ha avuto a disposizione difensori più forti di Pezzella, Milenkovic e Quarta. Tre centrali, tre perni delle loro nazionali, con qualità di spessore.
Eppure sembri manchi concentrazione, determinazione. Pezzella sembra svuotato, molle, senza grinta. Guardare come si fa spostare da Ibra senza nemmeno protestare è lo specchio della sua stagione. Ma anche Milenkovic ha commesso errori non da lui.
Insomma, se in fase offensiva e di impostazione la Fiorentina con Prandelli ha compiuto enormi passi avanti, adesso ha anche un’idea di gioco, in fase difensiva le cose sono peggiorate in modo preoccupante. Mancano 10 partite e serve fare 7/8 punti. Impresa assolutamente alla portata, ma si sa, la paura potrebbe fare brutti scherzi.
Flavio Ognissanti
Cesari: “Fiorentina derubata, fallo di Ibra su Pezzella, gol da annullare. Rigore su Ribery netto”