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Sentiti Ricardo Rodriguez: “Il Torino è un club dello stesso livello di Atalanta e Fiorentina”

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Sentiti Ricardo Rodriguez: “Il Torino è un club dello stesso livello di Atalanta e Fiorentina”

Redazione

28 Settembre · 21:05

Aggiornamento: 28 Settembre 2022 · 21:05

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La carriera di Ricardo Rodriguez si trova in un momento particolarmente felice. Lo svizzero, da due anni a questa parte, ha trovato la sua dimensione con Ivan Juric, e da qualche mese indossa la fascia di capitano del Torino. Ieri ha festeggiato anche le cento presenze con la maglia della Nazionale e ha rilasciato alcune dichiarazioni al giornale svizzero 20 minuten. Ricardo Rodriguez ha esordito spiegando quanto fosse felice delle cento presenze con la maglia della Svizzera: “Sono molto felice e orgoglioso. Non tutti possono farlo”.

Con gli elvetici il prossimo passo è il Qatar: “La prima cosa che mi viene in mente è la prima partita contro il Camerun. È importante vincere questo. Abbiamo un gruppo difficile. Avrei preferito altre avversarie perché quattro anni fa avevamo Brasile e Serbia”. In Nazionale Rodriguez ricopre il ruolo di terzino a sinistra, diversamente da quanto fa al Torino dove è impiegato come centrale nella difesa a tre: “Che ruolo preferisco? Mi piace molto essere un difensore centrale. Mi considero tra i primi tre braccetti a sinistra in Italia. Ma questo non significa che abbia problemi a fare il terzino”. Al Toro, inoltre, c’è in ballo un ruolo inedito per Rodriguez, quello di capitano: “È una nuova sfida che mi fa bene e di cui forse avrei avuto bisogno. Non sono mai stato un giocatore che parla molto. Ora devo essere più comunicativo. Rappresento gli interessi della squadra all’allenatore o do consigli ai giovani giocatori”.

Ricardo Rodriguez ha esordito spiegando quanto fosse felice delle cento presenze con la maglia della Svizzera: “Sono molto felice e orgoglioso. Non tutti possono farlo”. Con gli elvetici il prossimo passo è il Qatar: “La prima cosa che mi viene in mente è la prima partita contro il Camerun. È importante vincere questo. Abbiamo un gruppo difficile. Avrei preferito altre avversarie perché quattro anni fa avevamo Brasile e Serbia”.

In Nazionale Rodriguez ricopre il ruolo di terzino a sinistra, diversamente da quanto fa al Torino dove è impiegato come centrale nella difesa a tre: “Che ruolo preferisco? Mi piace molto essere un difensore centrale. Mi considero tra i primi tre braccetti a sinistra in Italia. Ma questo non significa che abbia problemi a fare il terzino”. Al Toro, inoltre, c’è in ballo un ruolo inedito per Rodriguez, quello di capitano: “È una nuova sfida che mi fa bene e di cui forse avrei avuto bisogno. Non sono mai stato un giocatore che parla molto. Ora devo essere più comunicativo. Rappresento gli interessi della squadra all’allenatore o do consigli ai giovani giocatori”.

Il rapporto con il Torino si è solidificato negli anni: “E’ un club di assoluta tradizione e attualmente di buon livello, paragonabile all’Atalanta o alla Fiorentina. C’erano volte in cui la nazionale italiana era composta quasi interamente da giocatori del Torino. La Serie A è un campionato interessante, non solo i primi 3 club”. Tra questi nell’ultimo decennio spesso è rientrata la Juventus, con cui il derby è sempre incandescente: “Se a Torino si tifa Juventus o Toro? Nel mondo è la Juventus, la città è del Torino. C’è tanta passione e i tifosi si aspettano che tu indossi la maglia con orgoglio. Puoi sentirlo ad ogni angolo”.

E sulla mancanza di gol: “Non sono più pericoloso (ride) come una volta. Ora sono un centrale, il mio lavoro è non subire gol in difesa”. Ma un futuro roseo al Toro non era qualcosa di scontato per Rodriguez, che ha ammesso di aver pensato di lasciare la squadra e ricominciare altrove prima che Juric lo rilanciasse: “Nella seconda parte della stagione 2021 prima degli Europei, l’allenatore dell’epoca (Davide Nicola, ndr) non mi considerava, come avevo immaginato. Poi è arrivato Ivan Juric. Abbiamo avuto discussioni lunghe e intense. Sono rimasto e ora sono un capitano. Il futuro? L’ho detto più volte: giocare in Spagna è un mio sogno. Amo il calcio lì. Forse questo diventerà realtà. A 30 anni sono nel pieno dell’età calcistica e voglio giocare il più a lungo possibile. Ora stiamo anche lanciando la Rodriguez Academy e decine di ragazzi si sono già iscritti. Sarebbe sicuramente qualcosa per il futuro: restituire qualcosa alla Svizzera e anche ai bambini meno privilegiati”. Lo riporta Toro News

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