Il tecnico bianconero ha parlato in diretta sul canale YouTube del club: “Questa squadra riceve tanto amore e tanto odio in ogni parte d’Italia. Ciò crea attaccamento, diventi gobbo. Quando tornare a giocare? Spero prima dell’estate, poi tutta una tirata di 15 mesi”
“Vino? Rigorosamente rosso, persino col pesce – prosegue l’ex allenatore di Napoli e Chelsea -. Dove si mangia meglio? Io penso che in Toscana si mangia e beve dappertutto. Io sono cresciuto a Figline Valdarno, a Firenze sud, perché d’estate stavo dai nonni, molto vicino allo stadio. Non ci sono differenze nelle abitudini di mangiare e bere tra noi e Prato. A Carmignano c’è uno dei vini più buoni italiani. Io l’ho ordinato e domani me ne arriva una cassa”.
“Aneddoti legati alla scaramanzia? Io penso che noi facciamo un lavoro talmente legato agli episodi, che le nostre sorti siano legate alle prestazioni di altre persone, e in queste situazioni la mente diventa scaramantica. Non penso esistano allenatori e calciatori totalmente avulsi dalla scaramanzia. Di episodi ce ne sono duemila.
Mi ricordo quando allenavo in Eccellenza in Toscana, avevo la fissazione di mettere la macchina sempre nello stesso punto. I ragazzi se ne erano accorti e a volte mi mettevano volutamente una macchina lì. Io gli dissi ‘Ti do 3 minuti per spostarla o te la sposto io’. Non lo fece e io misi la prima. Da quel giorno nessuno lo fece più. Poi quella partita vincemmo 2-0, quindi non poteva proprio dirmi niente. Ognuno ha le sue fissazioni, penso valga anche per gli scrittori, perché la riuscita di un libro dipende da piccoli fattori. Ci sono libri bellissimi che non hanno successo ed altri banali che hanno grande successo: dipende tutto dagli episodi ed è normale che ognuno si aggrappi alla scaramanzia”.
“Juventus? Due cose mi hanno colpito. Noi siamo circondati da amore in qualsiasi posto di Italia ma anche da odio. Questa è una cosa che capisci solo quando vivi la Juve. Noi siamo quelli sempre favoriti dagli arbitri, poi guardi i numeri e capisci che vanno in un’altra direzione. Personalmente sono stato fischiato a Napoli dove sono nato e ho dato tutto, se non ho vinto è perché sono scarso ma io ho dato tutto quello che avevo.
A Torino i tifosi della Fiorentina hanno fatto cori insultando mia madre e questo ti fa capire quanto odio c’è nei confronti di questa squadra. Quando vedi l’odio esterno ti attacchi all’interno e ti innamori della realtà. Se diventi gobbo lo diventi anche perché sei sempre attaccato dall’esterno. Va detto anche che in qualsiasi parte d’Italia abbiamo grandissimo affetto”.