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Rocio Rodriguez: “La storia con Borja iniziata con un vaffa. Firenze? Il nostro posto nel mondo”

Firenze, stadio A.Franchi, 09.05.2021, Fiorentina-Roma, foto Lisa Guglielmi. Copyright Labaroviola.com

Rassegna Stampa

Rocio Rodriguez: “La storia con Borja iniziata con un vaffa. Firenze? Il nostro posto nel mondo”

Redazione

14 Febbraio · 11:23

Aggiornamento: 14 Febbraio 2025 · 11:23

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"I milioni dalla Cina rifiutati? Era il 2017, a Borja arrivò questa mega offerta ma a Firenze non ci mancava nulla"

Rocío Rodríguez Reina, 40 anni, è la moglie di Borja Valero, che ha rilasciato una lunga intervista al Corriere Fiorentino: “Se mi immagino noi due anziani ci vedo in giro in centro a spasso col cane. A Firenze naturalmente. Ci siamo conosciuti grazie ad un’amica comune, a Madrid. Con gli amici scherzavamo facendoci gli squilli sul telefonino e a un certo punto lei ne fece uno a lui. Si creò un contatto e cominciammo a scambiarci messaggi su Messenger. In realtà la nostra storia iniziò con un grande vaffa… In uno di quei messaggi lui scrisse ‘che taglia di reggiseno usi?’. Lo mandai a quel paese. La mia amica continuava a ripetermi ‘non è possibile, Borja non è così’, poi una sera lo rincontrai per caso in una discoteca. Venne da me come un cane bastonato a dirmi ‘non sono stato io, ero a una grigliata e mi hanno preso il telefono’. Da lì è cominciata un’altra storia e dopo una cena lo baciai. Mi piaceva la sua cresta, ma è stata una truffa perché me lo sono ritrovato pelato. Ho capito che la nostra storia era importante a Maiorca. Lui era alla prima esperienza da professionista, ma il club non lo pagava ed eravamo nei guai. Mangiavamo riso e pollo, le gomme dell’auto erano da cambiare e sul conto avevamo 150 euro. Mi chiese di sposarci con un mazzo di fiori e un anello. Ci siamo completati. Lui silenzioso, tranquillo e pigrone, io invece parlo, rido e corro, perché senza fare sport non so stare. Abbiamo trovato serenità.

Mi sono trovata male solo in Inghilterra, ma la cosa più brutta è sempre stato salutare. Faccio amicizia facilmente ma poi finisco per piangere quando arriva il momento di andarsene. La prima volta scendemmo dall’aereo e fummo travolti dall’afa di Firenze. Poi però ci siamo ambientati subito, Firenze è ironica, passionale. Da tempo avevamo idea di restare a viverci, ma se Borja non fosse andato a Milano forse oggi saremmo a Madrid. Quando era all’Inter lo richiamò la Fiorentina. Alvaro era al settimo cielo e noi pure. Inizialmente Borja scese da solo mentre io rimasi a Milano per preparare il trasloco. Appena arrivata a Firenze mi disse ‘ti devo parlare’. ‘Ahi’ pensai, invece mi disse quello che anch’io avevo sempre pensato: ‘Questo è il nostro posto nel mondo, è casa nostra’. Mia sorella aveva capito tutto e infatti quando le raccontai che sarei rimasta in Italia mi rispose ‘lo sapevo. Come ti vedo felice lì non ti ho mai vista’.

I milioni dalla Cina rifiutati? Era il 2017, a Borja arrivò questa mega offerta. Venne a casa nostra il suo procuratore per convincerci. Tra di noi invece ci dicevamo cose diverse. A Firenze non ci mancava nulla e là neanche avremo trovato una scuola internazionale per i figli. Volevamo solo continuare a essere felici. Così dicemmo no. Finita la carriera di Borja iniziata la mia da giornalista? Era un patto tra di noi. Quando lo chiamarono a Maiorca mi propose di seguirlo e io lo feci, rinunciando alla collaborazione con AS. Sognavo di seguire il Real come cronista, mi proposero di fare la corrispondente da Maiorca ma dissi no per il conflitto d’interessi, ma adesso posso tornare a dimostrare di poter essere una buona giornalista. In radio e in tv (lavora a Radio Bruno, Toscana TV e collabora con il nostro sito, LaViola.it) mi diverto e imparo. Fortuna che avevo preso lezioni di italiano… ”

 

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