Rocco Commisso è tanti personaggi in uno solo. E’ l’emigrante che parte una mattina con l’aereo privato (lasciamo il vapore alla poesia di Spadaro) e torna a casa lieto… ben lo vedo. E’ il protagonista di un film di Scorsese, figlio di Little Italy, che partito da Gioiosa Jonica va alla conquista dell’America. E dopo averla conquistata muore dalla voglia di raccontare a tutti i suoi fratelli che… ce l’ha fatta. E’ l’uomo dei sogni, altro film stavolta di origine italiana, è il generale americano che libera Firenze, è lo zio d’America che a Natale porta i regali ai nipotini. Ecco, il 6 giugno 2019 è stato il Natale dei tifosi viola, ed all’aeroporto erano in tanti (oggi allo stadio saranno molti di più) ad aspettare il regalo più bello. Rocco Commisso, infine, è la perfetta sintesi tra la ricchezza dei Della Valle e l’istrionismo di Vittorio Cecchi Gori. Il tutto con accezione positiva. E’ l’uomo che, dopo anni di vacche magre, vuol riportare Firenze al posto che le compete. E’ un uomo capace di salire in balaustra per dire: eccomi qua, io sono uno di voi. E non vi nascondo niente, perchè come dice il motto: “Non promettere ciò che non puoi mantenere”. Una frase che ha cancellato in un colpo solo i 17 anni della famiglia Della Valle.
- “La porti un bacione a Firenze, lavoro solo per rivederla un dì, son figlio d’emigrante, per questo son distante, lavoro perché un giorno a casa tornerò”. E Rocco ha lavorato, fin dall’età di 12 anni quando, con la madre e due fratelli, raggiunse il padre e si mise a studiare. Con un chiodo fisso: tornare e dimostrare che tutti ce la possono fare. E Rocco è tornato. L’era Commisso inizia con i doverosi ringraziamenti alla famiglia Della Valle che (bontà sua) ha lasciato una società sana e vendibile. In poco tempo, come si è visto. Segno di signorilità ed educazione. L’era Commisso prosegue con l’affare Federico Chiesa. Da giorni la stampa del nord si affanna a dire che Federico è già della Juventus, e che difficilmente Rocco ed i suoi collaboratori riusciranno a fargli cambiare idea. Permetteteci di dubitare… Chiesa ha ancora tre anni di contratto, da una parte c’è un nuovo proprietario che lo vuol tenere e remunerare, dall’altra c’è un campionato europeo da affrontare. Nel mezzo un padre procuratore che conosce il calcio e (sopratutto) vuole il bene del figlio. E allora, perchè pensare ad una separazione? E poi lo stadio. L’incontro di oggi con Nardella non è casuale. Anche il sindaco, probabilmente, non ne poteva più di Diego, Andrea e Mario… Finalmente di fronte c’è il sorriso di un uomo del sud, che tutto è meno che distante, scontante, arrogante. Al contrario è divertente, sorridente, coinvolgente. Insomma… anche in questo caso, ciò che non è successo in 17 anni, potrebbe succedere in 17 mesi. O poco più.
Dicevamo della balaustra. Nessun paragone con Vittorio, ci mancherebbe, però il carattere giocoso di Rocco ci porta a fare un parallelo: quantomeno per passione e voglia di divertire. Lo scopriremo oggi, solo guardando, quando alle 17 Rocco si presenterà a tutti i tifosi viola. Vuoi scommettere che un pensierino a salire ce lo fà?