Niente ribaltone, stavolta. Era accaduto con The New Saints, alla prima del girone unico di Conference League al Franchi quando Raffaele Palladino aveva dovuto inserire le cosiddette “prime linee” per avere la meglio. Era successo anche in Svizzera, sul campo del San Gallo, dove dopo un primo tempo poco brillante e a ritmi prevedibili, i viola avevano dovuto cambiare atteggiamento nella ripresa per centrare la seconda vittoria di fila. Ma a Cipro, sul campo dell’Apoel, la rete di Ikonè a quindici minuti dal termine non basta. Il doppio vantaggio dei padroni di casa, maturato nel primo tempo, pesa sulle sorti di una gara in cui il tecnico aveva concesso minutaggio e occasioni a chi fin qui ne aveva avute meno. Rotazione profonda, dieci volti nuovi rispetto agli undici iniziali visti a Torino nell’ultima di campionato. Un approccio poco propositivo, tutt’altro che determinato. E la scossa impressa da Palladino nel secondo tempo, almeno nella scelta di inserire più titolari possibili, non viene ripagata col risultato sperato.
La prima sconfitta in Conference, che non compromette il cammino nel girone visti i sei punti incassati e altre tre gare da giocare (la prossima il 28 novembre al Franchi contro i ciprioti del Pafos), ma che spezza la serie positiva di nove risultati utili consecutivi conquistati da quasi due mesi a questa parte. Da quella sconfitta a Bergamo a metà settembre: da quel momento erano arrivate otto vittorie e un pareggio tra campionato e Conference. Lo scrive Repubblica.
Palladino: “Siamo stati leggeri, contro queste squadre serve qualcosa in più. Parisi ha fatto bene”
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