La proprietà fa sapere di essere delusa, l’allenatore fa sapere che in fondo se pareggi vuol dire che non perdi, e così la settimana “santa” che porta alla Juventus inizia un po’ scarica, ma c’è da giurare che l’adrenalina salirà, perchè in questo vuoto almeno la partita con la Juventus resta un evento di quelli da non perdere.
I tifosi scalpitano, lo stadio si riempie (obiettivo 35 mila presenze), il cassiere conta i soldini con gli occhi accesi di entusiasmo neanche avesse vinto la Champions League e in tanti si chiedono: ma se non segni a un Bologna del genere, come farai a fare gol all’armata di Allegri, quella che ha già stabilito a fine novembre che l’anti Juve non esiste? Beh, il calcio ha ancora un filo di fascino (sempre meno, però) perchè ti regala comunque uno spiraglio per immaginare qualcosa di impossibile e meraviglioso.
Intanto Stefano Pioli inizierà a lavorare sull’umore della sua squadra, che non è esattamente alle stelle. Lui cerca di vedere il bicchiere mezzo pieno, i giocatori si arrabbiano per tutte le occasioni mancate e gallegiano in quello mezzo vuoto. Ma la verità è che nessuno ha ancora capito di cosa sia mezzo pieno o mezzo vuoto il bicchiere. In sintesi: cos’è questa Fiorentina? Ok, lo capiremo poi.
Per il resto l’ufficio propaganda fa sapere che Andrea Della Valle arriverà alla vigilia della partita e insieme a Cognigni Mario andrà a caricare la squadra in vista dei quella che sarà la partita evento dell’anno, visto che l’Europa è altrove e la stagione è quella che è. Ma Firenze risponderà come ha sempre fatto.
Benedetto Ferrara, La Repubblica