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Labaro viola: il mondo viola minuto per minuto
Rebic, da flop a Firenze a possibile campione. Lo vogliono Manchester e Arsenal e vale 50 milioni

Rassegna Stampa

Rebic, da flop a Firenze a possibile campione. Lo vogliono Manchester e Arsenal e vale 50 milioni

Redazione

15 Luglio · 10:22

Aggiornamento: 15 Luglio 2018 · 10:22

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Solo tre anni fa, durante uno dei disastrosi prestiti della sua avventura viola, Ante Rebic postò una sua foto sulla panchina del Lipsia (allora seconda divisione tedesca). La didascalia, polemica, era: «Ecco la mia nuova posizione». L’uscita social non fece volare le sue azioni nel club tedesco, ma non era una bugia. Rebic non giocava mai, così come aveva giocato poco a Firenze, e così come giocherà poco (segnando mai) col Verona. È servito Niko Kovac, suo ex mentore con Under 21 e nazionale croata, per rispolverare la reputazione e le doti del «nuovo Alen Boksic».

Lo chiamavano così, quando Ante era uno dei giovani di maggior prospettiva della nazione: come l’ex laziale-juventino era potente,trascinante, capace di saltare più uomini in dribbling. Caratteristiche che si rivedono oggi, in questo Mondiale in cui ha preso possesso della fascia destra croata. Caratteristiche che hanno portato le sue quotazioni sul mercato a impennarsi come neanche i bitcoin sotto Natale: siamo intorno a 50 milioni, con ManchesterUnited e Arsenal in corsa. In pole resta sempre il Bayern: lo allenerà Niko Kovac. Negli ultimi due anni lo ha rimesso in piedi lui all’Eintracht. Rebic lo ha ripagato a maggio, facendo arrivare l’allenatore a Monaco con la Coppa di Germania, vinta proprio sui bavaresi (primo trofeo in 30 anni): 3-1, ha segnato i primi due gol.

IA Firenze non sanno come prenderla, l’esplosione del numero 18 in maglia a scacchi: da una parte esultano, perché vantano un diritto al 30% dei profitti sulla sua prossima cessione. Dall’altra non si capacitano della metamorfosi: le qualità che avevano spinto i viola a prelevarlo per 4,5 milioni dall’RNK Spalato sembravano sparite. Pochi gol, tanti interventi fuori tempo: anche in questa stagione, la sua migliore, i cartellini hanno superato i gol (8 a6in Bundesliga). In passato era andata anche peggio, aveva chiuso il Mondiale 2014 con un intervento scriteriato, al 90’, su Carlos Peña. La Croazia aveva bisogno di vincere, prese tre gol dal momento del suo ingresso in campo. Nei seguenti tre anni fu convocato due volte: con Cacic era fuori dal giro, Dalic lo ha reinserito.

Il Mondiale di Rebic è svoltato contro l’Argentina: al 39’ entra male su Salvio. Sampaoli, mezza squadra e mezza Buenos Aires invocano il rosso: giallo. Poi il gol su assist di Cabellero, ed ecco l’inizio della cavalcata biancorossa. Adesso Rebic è arrivato. Manca un passo, ma quello va oltre i sogni più proibiti.

La Gazzetta dello Sport

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