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Prof. Capua: “Le fibrillazioni ventricolari non avvertono. Ci sono patologie maligne. Se può tornare a giocare? Dipende”

Rassegna Stampa

Prof. Capua: “Le fibrillazioni ventricolari non avvertono. Ci sono patologie maligne. Se può tornare a giocare? Dipende”

Redazione

3 Dicembre · 08:54

Aggiornamento: 3 Dicembre 2024 · 09:13

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"Eriksen in Italia non potrebbe giocare, i nostri regolamenti sono più rigidi, per fortuna"

Gli otto minuti che hanno salvato la vita di Edoardo Bove sono divisi in due finestre temporali: nei primi quattro è stato soccorso in campo, nei successivi quattro ha raggiunto l’ospedale. L’unica certezza è che non ci sono danni neurologici e cardiovascolari, ed è già un sollievo.

Il malore potrebbe essere stato causato da un’aritmia, da uno scontro di gioco (una contusione toracica) o da quella che gli esperti chiamano “torsione di punta”, cioè una tachicardia ventricolare che può trasformarsi in fibrillazione e che porta la frequenza del battito tra i 150 e i 300 battiti al minuto.

A tal proposito, queste le considerazione del prof. Giuseppe Capua, specialista in Medicina Nucleare e Medicina dello Sport: “Ci sono anche patologie imponderabili e maligne, molto difficili da diagnosticare. Come quella di Astori. Le fibrillazioni ventricolari in genere sono quelle maligne che non ti avvertono. Può tornare a giocare? Dipende, speriamo intanto che ci sia una diagnosi rapida. Eriksen in Italia non potrebbe perché i nostri regolamenti sono più rigidi di quelli inglesi. Ed è una fortuna”. Lo scrive il Corriere dello Sport. 

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