
Diviso tra la suggestione della nuova strada e le certezze dell’usato sicuro. Vincenzo Italiano si appresta ad affrontare quella che, per il momento, ha tutti i contorni della gara più delicata dell’anno con qualche in dubbio in più del solito a livello di formazione, sia per ciò che riguarda gli interpreti che per il modulo. La sensazione è che, proprio perché quella di stasera a Edimburgo rappresenta una gara da non fallire, il tecnico vorrà affrontarla basandosi sull’istinto di uomo di campo e dunque – in attesa di altri esperimenti – ripartendo da quell’assetto che, tanto a Firenze quanto in altre avventure del passato, gli ha dato le maggiori soddisfazioni.
Il 4-3-3, pur declinando in altre formule, non è stato ancora mandato in archivio e con tutta probabilità sarà rispolverato anche nella notte del Tyncastle Park, dove gli unici assenti saranno Sottil (per lui proseguono i problemi alla schiena) e Barak, sul cui forfait la Fiorentina non ha dato ulteriori informazioni, oltre allo squalificato Ikoné. In porta, dopo i disastri in rapida sequenza di Istanbul, si dovrebbe rivedere Gollini mentre per l’assetto difensivo l’opzione più probabile è che, in attesa di riavere Dodo al 100% (ma è già una buona notizia che il brasiliano sia rientrato tra i convocati), Italiano scelga di dare un’altra chance a Venuti, con Milenkovic destinato a riprendersi la sua posizione al centro della retroguardia dopo oltre un mese di stop in coppia con Igor e Biraghi a rifinire il reparto sulla sinistra.
Qualche dubbio a centrocampo, dove l’unico certo del posto è Amrabat, con Bonaventura e (forse) Duncan nel ruolo di mezzali. E in attacco? In attesa di segnare il primo gol europeo in trasferta, quasi tutti gli interpreti sembrano sicuri della maglia, ovvero Jovic al centro e Kouame di nuovo sulla destra. Per la corsia opposta invece Saponara resta l’opzione forte (l’alternativa sarebbe Cabral punta e il serbo sulla fascia). Lo scrive La Nazione.
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