di Paolo Lazzari
La Juve è andata, e si sapeva. Il Napoli pure, ci mancherebbe. L’Inter anche. Alle loro spalle, sei squadra racchiuse nello spazio di tre punti. Tra queste, la Fiorentina. Con le prime posizioni che sembrano già in cassaforte verrebbe quasi da deprimersi, non fosse per questa iniziale lotta all’ultima piazza disponibile per la Champions League. Una bestemmia, per molti. Un sogno per pochi.
Accostare la Fiorentina all’ingresso nella coppa dalle grandi orecchie sembra un esercizio impossibile: lo stesso ADV è stato chiarissimo – anche troppo – ad inizio stagione. Perché in fondo lo sappiamo: le potenzialità di questo gruppo, monte ingaggi alla mano, sono davvero circoscritte al settimo/sesto posto.
Sognare, però, non costa davvero nulla. Anche perché lì dietro, nelle seconde e terze file, c’è pure la truppa di Pioli. In un campionato che ci racconta di una Roma balbettante in modo inatteso, di un Milan che stenta a decollare e di una Lazio che sembra aver smarrito lo smalto di un anno fa, provarci sembra quasi un obbligo, più che una boutade.
Impossibile, direte voi. Vero. Ma è cominciando ad invertire le gerarchie, vincendo partite come quella di stasera, che l’impossibile inizia ad assomigliare quantomeno al fattibile. Che poi, in una piazza incline alla depressione facile come Firenze, essere ottimisti potrebbe fare soltanto bene.