L’esperto di mercato, Alfredo Pedullà, ha voluto così commentare la dualità della critica che si esprime su Vincenzo Italiano, alle contraddizioni che si manifestano e si legano soprattutto alla base dei risultati della Fiorentina. C’è chi supporta il mister al di là delle prestazioni della squadra, ma c’è anche chi si prepara a sottolineare gli aspetti negativi delle prestazioni in caso di sconfitta, attestandone quei limiti che si suppone emergano dalla visione calcistica del tecnico gigliato. Ecco le considerazioni del giornalista dopo la vittoria della Fiorentina contro l’Atalanta di Gasperini, nella partita di andata valida per la semifinale di Coppa Italia:
“Vincenzo Italiano ora è diventato un genio per una parte della critica fiorentina. La stessa che il giorno prima di Fiorentina-Atalanta lo aveva bocciato come un allenatore con gli stessi limiti, incapace. Da asino a genio è un attimo, ci vuole coraggio… La stessa che lo aveva bollato come un tecnico in totale confusione o senza idee. La stessa che qualche mese fa aveva sente sentenziato che non è un allenatore capace sui cambi. Forse bisognerebbe essere capaci di scrivere pezzi per non rendere le edicole sempre più deserte. O i siti sempre meno affollati. Sono due o tre specialisti del nulla che si alternano lasciando Tizio al comando del gruppo e poi mandando in avanscoperta Caio o Sempronio. Ovviamente, dopo Fiorentina-Atalanta di ieri lo stesso genio della lampada, che lo aveva bollato 24 ore prima, ha restituito a Italiano è la patente di fenomeno. Noi crediamo che a Firenze ci sia un grande problema nella comunicazione di chi dice di voler bene ai viola, di tenerci e poi sputa sentenze senza senso. Esattamente come avevano fatto nei riguardi del club, provando a creare spaccature assurde. In realtà sono tentativi isolati e dallo scarso seguito. Quanto a Italiano non ci possono essere dubbi sul suo lavoro a Firenze e anche sul miglioramento dei numeri difensivi dallo Spezia al terzo anno sulla panchina viola. Un cosa sarebbe augurabile, non cambiare giudizio nel giro di 24 ore: è l’abc, non una questione di sopravvivenza ma di coerenza. E di competenza”.
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