Senza mancare di rispetto all’Atalanta, club di cui oggi è l’allenatore, il feeling tra Raffaele Palladino e lo spogliatoio della Fiorentina è rimasto immutato nonostante l’addio improvviso, a poche settimane dal rinnovo fino al 2027. “Sono orgoglioso del lavoro fatto – ha detto a La Gazzetta dello Sport -, ma non c’erano più le condizioni per andare avanti. Idee e visioni troppo differenti”. Alla base delle motivazioni che l’hanno spinto a questa dolorosa decisione, un rapporto deteriorato con il direttore sportivo Daniele Pradè che si è dimesso recentemente, poco più di un mese fa, il 1° novembre.
La Fiorentina è in una situazione drammatica, guardando i numeri la permanenza in Serie A è più che un’impresa, nessun club è mai riuscito a salvarsi senza aver conquistato una vittoria nelle prime tredici giornate. Ma quello che salta all’occhio, in una serata amara come quella di Bergamo, in cui la Fiorentina ha dovuto anche “fare a botte con la sfortuna”, è un’immagine. Al triplice fischio di Marcenaro, Palladino non ha pensato solo ai suoi calciatori ed alla sua prima vittoria in Serie A alla guida dell’Atalanta, ma anche a quei ragazzi che porta nel cuore, i quali indossano la maglia viola.
Un legame indissolubile quello che si era instaurato l’anno scorso, con gran parte dello spogliatoio, è stato proprio ciò che ha portato al raggiungimento dei 65 punti in classifica. L’affetto che il tecnico campano nutre nei confronti di questi ragazzi, che poteva (paradossalmente) tornare ad allenare sei mesi dopo (il mister ha confermato la chiacchierata nel post Pioli), filtra dalle sue parole: “Sono andato ad abbracciarli uno per uno: ho detto loro di non mollare perché sono vivi, hanno coraggio e si risolleveranno sicuramente. Non meritano quella classifica”.
Palladino dunque guarda al presente e si è posto l’obiettivo di riportare la Dea lassù, dove merita di stare. Ma non dimentica il passato, non dimentica quegli uomini, ancora prima di calciatori, che ha lasciato solo sei mesi fa, e che oggi, si trovano inaspettatamente con un destino in mano ed una stagione da incubo con cui fare i conti. Ma Palladino è sicuro, ci crede, la Fiorentina rialzerà la testa.
