Andrea Orlandini, classe 1948, “figlio di San Frediano”, fiorentino nell’anima, mediano elegante e interventista, uno dei Cavalieri che fecero quasi l’impresa. Quasi. «Ho appena finito di perdere a carte, accidenti, dimmi pure…».
Ecco: e il gol annullato a Ciccio Graziani il 16 maggio 1982 a Cagliari?
«Ma certamente che era buono anche il gol di Ciccio Graziani a Cagliari. Strabuono, ne siamo tutti sicuri, ne siamo sempre stati certi»
Ultima giornata di campionato 1982, la Juventus è a Catanzaro e vince col rigore realizzato da Liam Brady; la Fiorentina, appaiata, è a Cagliari. Zero a zero finale e scudetto bianconero.
«Negli anni successivi rividi le immagini: il rigore per la Juve c’era, ma ce n’era anche uno per il Catanzaro, mi ricordo un fallo di Morini… Sa una cosa? Un giorno incontrai l’arbitro Mattei in Autogrill. Ero con mio fratello, stavamo andando a vedere una partita».
E cosa gli disse?
«Pensi che in quella stagione Mattei ci arbitrò 4-5 volte: vincemmo sempre, forse addirittura sempre in trasferta se non rammento male. A Cagliari non successe, ecco. Insomma: cosa dissi a Mattei nell’Autogrill? Lo vidi da lontano e lo lasciai andare. Non gli dissi nulla. Sa nulla? Nulla. Non lo considerai. Perché tanto so che avrei sentito sempre le stesse solfe… In fondo ho sempre avuto un grande autocontrollo: in 500 gare fra A, B e C giocando in mezzo al campo presi solo un’espulsione perché Franco Cresci del Bologna mi tirò i capelli. Di autocontrollo ne avevo da vendere». Lo scrive La Gazzetta dello Sport.
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