Niente dimissioni, niente transazione, ma esonero. L’ultimo atto dell’avventura in viola di Stefano Pioli si è consumato ieri mattina. Piuttosto presto – raccontano dalle parti del Viola Park -, visto che dopo il lungo lunedì di trattative, proposte di conciliazione, richiesta (da parte del club) di una via d’uscita meno pesante dei tre anni di contratto (per 9 milioni di euro netti), dopo che tutto questo, all’alba di ieri la la posizione, rigida e inconciliante, di Pioli era rimasta tale.
Così, il club viola, nella figura del direttore generale, Alessandro Ferrari, una volta riconvocati in ufficio i legali dell’allenatore, ha comunicato a Pioli la decisione dell’esonero, come indicato da Rocco Commisso con il quale il dg era stato in filo diretto per tutta la giornata di lunedì. Avventura finita e ufficializzata a metà mattinata, praticamente una manciata di minuti dopo che Pioli aveva raccolto le sue cose dalla stanza personale del Viola Park e aveva lasciato il centro sportivo per prendere la strada in direzione della sua casa, a Parma.
Così, due giorni dopo il tracollo con il Lecce e la drammatica ultima posizione in classifica (arrivata come conseguenza della vittoria del Genoa sul Sassuolo), la Fiorentina è riuscita a voltare pagina. A chiudere tristemente un’avventura che appena tre mesi e mezzo fa era stata l’inizio di un sogno incredibile. Via Pioli, maxi-ingaggio che peserà sulle casse della Fiorentina ancora a lungo e quale futuro?
La mossa del club – che poi è quella che aveva preso consistenza gia domenica sera, nei corridoi dello stadio, dopo il tonfo con il Lecce – vede Galloppa alla guida di Kean e compagni per un paio di partite (domani in Conference e domenica a casa del Genoa), poi… poi ci sono diversi interrogativi a cui si dovrà rispondere per intercettare il futuro prossimo della squadra e anche del club. Lo scrive La Nazione.
