Tre gol (tutti da applausi), un primo tempo a testa alta e una ripresa ad alta concentrazione di ansia, ma alla fine la Fiorentina scavalca il Panathinaikos e gli ottavi di finale della Conference. Ora doppia sfida con il Celje (Slovenia). Obiettivo centrato, e questo è ciò che conta (e contava) di più, anche se il forcing con cui il Pana ha mandato in apnea la squadra viola per la seconda parte del match, stride di brutto con il buon gioco, le idee e il coraggio sprigionati dalla Fiorentina nel primo tempo.
Nessuna mossa a sorpresa nelle scelte di Palladino. Confermato il modulo (3-5-2) confermati i tiolari nell’allenamento alla vigilia. Dunque De Gea ‘promosso’ titolare anche Europa, Fagioli ‘cervello’ del centrocampo e Gud compagno di reparto di Kean. Il Panathinaikos si presenta a Firenze in modo quasi irriverente, con un 3-4-3 sbilanciato e l’asse Tetè-Swiderski-Djuricic pronta a colpire. L’atteggiamento della Fiorentina è subito aggressivo. Dodo spinge a mille, Kean sgomita e si crea spazi, anche se il gol che rimette in pari lo svantaggio incassato ad Atene arriva (12′) con una gran conclusione dalla distanza di Mandragora.
Diluvia, al Franchi, ma la squadra viola non rinuncia a giocare palla a terra. E cinque minuti dopo il vantaggio, Mandragora sfiora la doppietta a chiudere una bella triangolazione con Dodo. Il raddoppio però è nell’aria e arriva al 24′ con un’azione personale di Gud che prende il volo (palla al piede) sulla linea di centrocampo e si porta dietro tre avversari: rasoterra sul primo palo e 2-0. Una punizione calciata da Mandragora e una da Cataldi contribuiscono a tenere schiacciato l’avversario. Solo un lampo per la squadra greca con Tetè con un pallone a girare di poco fuori, mentre il primo tempo si chiude con un lancio sopraffino di Gud per Kean che calcia a rete: Dragowski si salva di piede.
Squadre più imballate a inizio ripresa. Il Panathinaikos prova a pressare per rimettere in discussione il discorso qualificazione. Ionnadis prende il posto di Djuricic e si fa subito pericoloso. Fra i greci cresce la fiducia. Al 23′ la difesa viola vacilla ma alla fine ribatte un’incursione di Ounhai. Palladino si agita. La Fiorentina soffre e rischia troppo. Bisogna riaccendersi per andare a chiudere il match e a un quarto d’ora, al primo affondo viola del secondo tempo, Gosens sgancia Kean che taglia l’area e mette dentro la palla del 3-0. Ma non basta. Fagioli commette fallo in area a dieci minuti dal 90′ e un rigore di Ioannidis riporta in bilico il risultato. Si soffre, ma la Fiorentina regge. E soprattutto vola ai quarti. Lo scrive La Nazione.