
Max Allegri ha provato a bluffare, con poca convinzione, durante la conferenza stampa, rispondendo così a una domanda sul possibile turno di riposo da concedere a Vlahovic proprio al ’Franchi’: «Mi hai dato un’idea». Ma il sorriso nascondeva ben altra intenzione. Ecco perché un duello nel duello accenderà la sfida di Firenze. Per la prima volta si trovano da avversari i due attaccanti che si contendono una maglia da titolare della nazionale serba ai prossimi Mondiali.
L’epilogo del confronto della GenZ del gol (i nati tra il 1997 e il 2012) interessa eventualmente non solo il ct Dragan Stojkovic – che era in tribuna per seguire Jovic nella prima gara contro la Cremonese –, ma anche e soprattutto Italiano. Un confronto stimolante per il numero 7 viola che in questo momento si sta ritrovando la strada per tornare a essere un giocatore importante. Quello, per intendersi, che il Real Madrid aveva pagato circa 70 milioni per portarlo in Spagna dall’Eintracht Francoforte, dove aveva fatto molto bene. Cifra quasi analoga messa sul piatto dalla Juve per prendere Vlahovic dai viola. Jovic in questo momento rispetto al bianconero sta cercando di riprendersi quanto lasciato per strada in questi anni, ma si vede che ha numeri importanti. Ancora alla rapidità di testa nella lettura del gioco non corrisponde la rapidità del movimento.
Le qualità del serbo sono tutte riassunte nella rete alla Cremonese. L’unico lampo in una rarità di occasioni che sta avvitando su se stessa la Fiorentina. A ora per essere più incisivo avrebbe bisogno dell’assistenza della squadra, anch’essa alla ricerca della propria identità, nonostante una girandola di cambi dettati dalla necessità di calendario. L’Identità di Jovic (e dei viola) pare essere a un passo, basta avere la pazienza e la consapevolezza che per essere al top c’è bisogno di tempo. Anche se il tempo in questo caso gioca contro i viola. «C’è chi il gol lo ha nel sangue – ha detto Italiano – e chi ci arriva lavorando. Noi stiamo cercando di mettere i nostri attaccanti in condizione di fare gol. Lo stesso Jovic ha tutto per dimostrare a Firenze ciò che ha fatto Vlahovic». Per assurdo il tempo è anche nemico di Vlahovic, ma per altri motivi. Le due perle su punizione hanno alleviato la pressione che iniziava a essere sulle spalle del 9 bianconero, troppo remissivo e lontano dal gioco contro la Sampdoria (subito nel mirino della critica), quanto spietato stoccatore con Roma e Spezia. Quale versione Dusan proporrà oggi? Difficile saperlo. La speranza è che invece Jovic sia quello visto in Bundesliga. O che almeno ci si avvicini molto. Non è chiedere troppo. Lo scrive La Nazione.
Fantacalcio, Jovic vs Vlahovic: primo round a Firenze. Calma con Koopmeiners, la sorpresa è Hojlund