
Italiano la chiama bellezza, se grande o media si vedrà fra 180 minuti, anche se il clap-clap degli applausi per lui e i giocatori è impostato in modalità di attesa: comunque vada, questa stagione sarà un successo. Italiano però ha la faccia di chi coltiva calcio e ambizioni – grandissime le seconde – e percepisce di essere salito su uno degli ascensori che il calcio, ogni tanto, sa riconoscere come speciali. Italiano, dunque, è giustamente ambizioso. E per ora concentrato su questo finale di campionato, perchè la qualificazione in Europa sarebbe un risultato eccezionale dopo le ultime, malinconiche stagioni che lui aveva visto da lontano da Spezia, prima in serie B e poi nello stesso campionato della Fiorentina. E proprio la totale concentrazione sulle partite che restano (domani la Samp in trasferta, poi la Juve al Franchi) limita l’orizzonte delle prospettive.
Ora tutti uniti, poi anche, ma certo che un confronto in fase di rimodulazione del gruppo andrà fatto insieme alla società, perché le ambizioni dovranno essere condivise. Argomento che per ora è, perfino giustamente, un tabù: bisogna mantenere altissima la concentrazione e allora tutti in apnea a parlare di «chiusura in bellezza». Chi conosce l’allenatore però sa bene che durante quest’anno di lavoro è stata mostrata una professionalità che è servita per acquisire crediti.
E se nel corso di questa stagione ci sono state scelte pesanti – compresa la cessione di Vlahovic a gennaio – è logico che queste considerazioni a bocce ferme che entreranno a far parte di un confronto costruttivo. Ma per Italiano pr ora non esiste un futuro che vada al di là della partita contro la Juve all’interno di un finale di campionato senza il criterio di contemporaneità per le squadre che si giocano l’Europa. «Avrei preferito che tutti giocassimo allo stesso orario – dice Italiano – ma dato che non è possibile non rimane che adeguarci.
E comunque, non essendo noi capaci di gestire e fare calcoli, ci stiamo preparando consapevoli che dipende tutto da noi e vogliosi di chiudere in bellezza». Il concetto è esattamente questo: «Ovviamente giocando lunedì sapremo cosa avranno fatto gli altri, noi però dobbiamo comunque giocare pensando a noi stessi. Si possono fare tutte le tabelle e i i calcoli del mondo ma poi le partite vanno sempre affrontate per vincerle. Quindi ci stiamo preparando come sempre, con un solo obiettivo in testa: fare un ultimo sforzo e conquistare più punti possibili in queste ultime due partite. Per questo dovremo sbagliare il meno possibile, come abbiamo fatto nell’ultima gara». Grande rispetto per la Sampdoria («In casa è temibilissima, mentre noi lontano dal ranchi qualche problema lo abbiamo avuto») e un cenno al passato: «Bisogna essere più esigenti da noi stessi, durante la stagione abbiamo buttato via troppi punti. Mi auguro che con la vittoria sulla Roma sia cambiato qualcosa, visto che siamo stati da subito cinici e concreti». Lo scrive La Nazione.
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