
C’era un premio per il decimo posto e la Fiorentina è arrivata settima qualificandosi per i play off di Conference League; il gruppo squadra era disperso nelle proprie malinconie e ha ritrovato orgoglio, insieme a un’identità che restava chiusa negli armadietti degli spogliatoi; il gioco viola nelle ultime stagioni era stato inguardabile e in questa la Fiorentina spesso è scesa in campo divertendo se stessa e i tifosi viola (meno gli avversari). Conclusioni: dal punto di vista di Italiano, gli obiettivi prefissati sono stati raggiunti tutti e ora serve un salto di qualità per affrontare una stagione che non ha precedenti nei campionati per la sosta del mondiale (in Italia dal 13 novembre per poco meno di due mesi).
Quindi: tantissime partite concentrate da metà agosto in poi, con la Fiorentina impegnata in campionato e nel doppio play off per entrare nei girone di Conference League. In attesa dell’incontro con Barone (che tornerà dagli Usa l’8 giugno) restano in mente le parole di Italiano dopo la vittoria contro la Juve: «Si perderanno i giocatori in prestito e qualche giocatore in scadenza di contratto: dovranno essere sostituiti bene perché quest’anno la cosa che ci ha trascinati è lo spirito di squadra, il gruppo unito con tutti coinvolti ed inseriti». Un memo lampeggiante prima dell’incontro. Lo scrive La Nazione.
Corriere dello Sport, crescita di Amrabat allontana Torreira ma la Fiorentina continua i dialoghi