
Passare dal sorprendente Lille campione di Francia e protagonista in Champions alla Fiorentina sembrava un rischio, la passata stagione. Rischio mitigato dalla qualificazione per l’Europa da parte dei viola. Quest’anno la scelta fatta da Ikoné a gennaio scorso, doveva sublimare con prestazioni di livello per puntare nuovamente a indossare la maglia dei Blue e, magari fare un pensierino anche ai Mondiali.
Jorko (così si fa chiamare Ikoné, ndr), invece, sembrava essersi infilato in un tunnel senza fine, almeno fino alla gara di domenica scorsa contro l’Hellas Verona che ha fatto tornare almeno parzialmente il sorriso al ragazzo di Bondy, periferia nord-est di Parigi. Già, parzialmente, perché è lui il primo – sensibile com’è – a non essere contento di quanto sta facendo. Vorrebbe dimostrare di essere un giocatore importante, pronto a dare una mano ai compagni. Italiano insiste molto su di lui, perché sa che quello visto fino a domenica non è l’attaccante esterno capace di spaccare le partite e creare occasioni per le punte. Il percorso di ambientamento è stato più accidentato del previsto, ma i segnali ora sono incoraggianti. Non è poco. Lo scrive La Nazione.