La parola d’ordine sul conto di Albert Gudmundsson resta una sola: calma. Nonostante infatti i progressi messi in mostra dall’islandese, che da dieci giorni ha ripreso a correre sui campi del Viola Park dopo l’infortunio che un mese fa esatto lo aveva messo ko a Lecce, il rientro in gruppo del numero 10 sarà più che mai graduale. Nulla di nuovo rispetto a un normale protocollo che riguarda un giocatore reduce da un acciacco eppure, nel caso dell’ex Genoa, l’attenzione da parte dello staff medico sarà ancor più capillare.
Visto che in ballo c’è la salute di uno dei giocatori più forti dalla rosa con uno storico di problematiche non banale, specie negli ultimi mesi: in estate, infatti, il fantasista era già stato costretto allo stop per un guaio al polpaccio che gli aveva fatto saltare le prime sei gare con la Fiorentina mentre poi il 20 ottobre scorso, in Salento, ci aveva pensato una lesione tra I e II grado al bicipite femorale a interrompere quello che, per «Gud», era stato fino ad allora un rendimento da favola (quattro gare tra A e Conference con un bottino di tre gol).
Ecco che dunque, nonostante l’equipe medica viola abbia quasi portato a termine un recupero record, il reinserimento in squadra di Gudmundsson sarà graduale. Difficile, in tal senso, pensare che l’islandese possa essere già tra i convocati per la trasferta di Como: più probabile invece un suo ingresso a gara in corso il 28 novembre con il Pafos e uno spezzone consistente di gara il primo dicembre contro l’Inter. Lo scrive La Nazione.
Sentite Gazzetta: “La Fiorentina ha abbassato gli stipendi ma può sognare lo scudetto”