Bella, cinica, vincente, farcita di tanta qualità, la Fiorentina decide di passeggiare alla prima di campionato. E ci riesce alla grande. Finisce in goleada la tappa a casa di Gilardino dove i viola hanno saputo aggredire e colpire subito il Genoa (apparso piuttosto piccolo e con trame di gioco inesistenti). Biraghi, Bonaventura, Nico e Mandragora hanno messo la firma sul poker, ma la qualità di gioco espressa dalla coppia in mediana Arthur-Mandragora, capace di coordinarsi perfettamente con la regia di Bonaventura, rappresentano un salto in avanti essenziale nella valutazione del processo di crescita del gruppo di Italiano Italiano che riaccende il motore della sua Fiorentina ripartendo dal 4-2-3-1. Due i volti nuovi dopo la rivoluzione del mercato: Arthur e Nzola, centravanti titolare in attesa di Beltran e con Jovic in panchina. Poi le sorprese come l’innesto di Kayode fra i titolari (a destra per Dodo) e Brekalo a completare la linea con Bonaventura e Gonzalez.
Il ‘Marassi’ accoglie la Fiorentina in una bolgia pazzesca ma ai viola bastano quattro minuti per il primo schiaffo. Cristiano Biraghi controlla un pallone d’oro (lancio di Nzola) entra nell’area piccola, salta l’avversario e la piazza nell’angolino alto dove Martinez non può arrivare. Il gioco viola è aggressivo, mentre il Genoa lascia aperti varchi invitanti sulla linea di mezzo, dove l’ex Badelj e Frendrup risultano statici per l’energia della Fiorentina. Al minuto numero 11 ecco il bis viola. Palo di Nico dalla distanza, palla che filtra nella (larga) difesa rossoblu con Bonaventura lesto a intercettare: 0-2. Il primo guizzo del Genoa è al 23’: è un diagonale rasoterra di Badelj a sfiorare il palo. La Fiorentina è padrona del gioco mentre la squadra di Gilardino evidenzia limiti, sia in fase di impostazione di gioco, sia nelle coperture. Mancano sei minuti all’intervallo quando Nico Gonzalez (su angolo di Biraghi) affonda nella difesa avversaria e cala il tris. Ripresa con i viola impegnati a gestire il risultato e recuperare energie in vista del debutto in Conference, mentre il Genoa cerca il lampo (che non arriva) per rimotivarsi. E così (11’), la Fiorentina va a chiudere il conto con il 4-0 sigillato dall’assist al bacio di Bonaventura per Mandragora. Due minuti e Biraschi regala ai rossoblù un lampo che vale l’1-4. Gol inutile perchè di fatto la partita era già finita. Da tempo. Lo scrive La Nazione.
Italiano: “Dodò fuori per botta al piede, Kayode ha grande personalità. Arthur può giocare ovunque”