Minuto 17 di Fiorentina-Inter: la partita più attesa e che avrebbe dovuto regalare a Firenze un sogno, diventa il peggiore degli incubi. Incubi che la maglia viola ha già vissuto nelle tragedie di Astori e del dg Barone. Edoardo Bove sembra allacciarsi la scarpa destra, si rialza, fa due, tre, quattro passi per mettersi in posizione ma crolla a terra. E’ in mezzo a Dumfries e Calhanoglu che in un microsecondo si accorgono del dramma. Gridano e si sbracciano i due nerazzurri mentre Inzaghi scatta (e cade) dalla panchina per precipitarsi accanto al giocatore a terra. Arrivano tutti i viola quasi a formare un cerchio attorno a Bove a terra. Immobile.
Corrono via secondi di terrore, mentre i giocatori gridano nella direzione dei soccorsi. Serve fretta, tanta fretta, perchè – questa la sensazione che arriva alla gente sugli spalti – per Bove ogni attimo può essere decisivo. Lo stadio in un attimo piomba in un silenzio irreale. Paura, c’è solo tanta paura nella gente che una manciata di minuti prima aveva accolto Fiorentina e Inter fra applausi, cori, una coreografia spettacolare. In attesa di un spettacolo che però al quel maledetto minuto 17 si è trasformato in una scena terribile. Bove lascia lo stadio Franchi in ambulanza quattro minuti dopo il malore.
E inizia l’attesa, quella terribile, di chi vuole sapere, teme il peggio e non pensa più alla partita ma a come sta, a quello sta accadendo al giocatore. Le squadre rientrano nello spogliatoio, mentre al club viola arriva la prima (agitata) telefonata anche da Roma. Bove è un giocatore della Roma. Nel Franchi viola, nerazzurri e arbitri si parlano e dopo una momentanea sospensione del match (annunciato dallo speaker alle 18.36), alle 19 la Lega stoppa il match e lo rinvia a data destinarsi. Il Franchi si svuota in silenzio, la Fiorentina corre all’ospedale di Careggi per mettersi accanto a Bove. Lo scrive La Nazione.
Di Marzio svela: “Bove è stato estubato in mattinata, è sveglio, lucido e risponde alle domande”