
Come scrive questa mattina Tuttosport, i tifosi della Fiorentina sperano in un cambio di rotta e auspica che Nikola Milenkovic, uno dei totem della difesa viola, riesca a fermare l’amico Vlahovic impedendogli di cancellare quello zero che ancora resiste. Ovvero zero gol fatti da ex. Da quando un anno fa si è trasferito in bianconero il centravanti serbo ha affrontato la Fiorentina tre volte senza mai lasciare il segno, ottenendo due successi in semifinale di Coppa Italia (1-0 all’andata, autorete di Venuti il 2 marzo 2022; 2-0 al ritorno il 20 aprile, gol di Bernardeschi, altro ex, e Danilo) e una sconfitta, lo scorso 22 maggio a Firenze, ultima di campionato, quando subentrò a metà ripresa. Nell’ultimo confronto al Franchi (1-1) a inizio settembre è rimasto tutto il tempo in panchina. Ma ora si appresta ad affrontare la Fiorentina gasato dalla doppietta alla Salernitana che ha interrotto un lungo digiuno.
E così Milenkovic s’appresta al gran duello, consapevole delle difficoltà ma pure del fatto che nessuno quanto lui conosce Dusan e come fermarlo. «In campo non ci sono amici, conta solo vincere» disse prima del match dell’andata. I due sono legati da sempre (per intendersi Vlahovic chiama Milenkovic “fratello maggiore”), 4 anni insieme a Firenze dove sono arrivati giovanissimi dal Partizan Belgrado per 6,5 milioni, scoperti e presi dall’allora dg viola Pantaleo Corvino, poi le strade si sono separate: Dusan a Torino per 80 milioni, Nikola ancora in viola dopo aver rifiutato varie offerte, prolungando fino al 2027 e diventando il giocatore più pagato del club. La separazione non ha però inciso sul rapporto che è sempre forte («Nessuna scelta mai lo scalfirà») e si rinsalda in Nazionale.
Proprio prima di partire per il Mondiale in Qatar (vissuto ovviamente assieme con più dolori che gioie) Milenkovic ribadì al portale serbo Sportal.rs: «Io e Dusan siamo amici da quando ci conosciamo, ci frequentavamo, siamo stati inseparabili in Nazionale e alla Fiorentina, pure coinquilini. Se manca? Certo che manca, con Vlahovic si farebbero miracoli. Ma per lui è importante aver fatto un passo avanti nella sua carriera. Oltretutto ha appena 22 anni, il tempo è dalla sua parte e può ancora migliorare molto».