Roberto Civitarese mental coach da ormai 16 anni, è intervenuto questa sera nella trasmissione radiofonica Pentasport su Radio Bruno. Alla domanda su come si innescano certe spirali negative e come gestirle, lui risponde: “Non conoscendo la situazione dall’interno devo parlare in senso generico. Tutto nasce dall’obiettivo iniziale che la squadra si è prefissata a inizio stagione. Faccio un esempio: se il proposito della Fiorentina è di andare in europa league e a metà stagione sei quarto, com’è successo a dicembre, il fatto di sentirsi appagati per un buon risultato rischia di essere pericoloso. In questi momenti, a fare la differenza dev’essere l’allenatore e il suo staff. L’aggiornamento degli obiettivi, durante la stagione, è fondamentale per mantenere viva la fiamma che arde dentro lo spogliatoio”.
“Le dinamiche di gruppo sono importanti, soprattutto quelle singole. Si deve mantenere sempre alta la concentrazione del capitano, dei senatori e delle figure di spicco dentro una squadra. Bisogna lavorare costantemente sull’aspetto mentale dei leader, perchè quest’ultimi, con la loro personalità e le loro giocate possono trascinare i giocatori più deboli.
Altro tema molto dibattuto a Firenze in questi giorni è: se arriviamo a dicembre avendo overperformato come squadra, e la società non compra giocatori importanti, che tipo di segnale dai, non solo alla tifoseria, ma anche alla squadra? rischi di condizionare le dinamiche di gruppo?: “Bisogna capire i ragazzi come hanno lavorato fino a quel momento. La domanda da porsi, in una situazione con la squadra al 4° posto doveva essere: dobbiamo cambiare l’obiettivo d’inizio anno?. Se la risposta è sì, allora anche l’allenatore e la squadra si aspettavano un “ricalcolo” della società sul mercato. In quel caso, andando a fare degli acquisti importanti, avresti alimentato l’entusiasmo del gruppo che si era creato fino a quel momento”.
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