Non è vero… ma ci credo, sosteneva Peppino de Filippo. Noi integriamo il fratello minore di Eduardo e diciamo: è vero che la Fiorentina perde sempre contro la Lazio. Sopratutto in casa. E poi ci crediamo: questa Lazio è superiore. E’ stata superiore. Crediamo che gli uomini di Inzaghi, stasera, siano stati superiori in tutto: nel gioco, nella tecnica individuale, nell’organizzazione a centrocampo, nella condizione fisica, nello schierare un centravanti di ruolo. E nell’avere l’arbitro a favore. In modo chiaro, netto, addirittura in modo derisorio. Era rigore quello di Caceres su Lazzari? Forse, può darsi. Era fallo quello di Lukaku su Sottil? Si, sicuramente. Senza se e senza ma. Guida doveva andare a vedere il VAR? Ancora si, ancora senza se e senza ma. Da quell’episodio è nato il gol vincente della Lazio, a 3 minuti dalla fine, senza lasciare spazio e tempo per recuperare il risultato. Da quell’episodio è nata l’arrabbiatura di Ribery che (pare) aver strattonato un guardalinee. E per questo è stato espulso a fine partita. Ricordiamo ancora l’episodio Gervasoni-Borja Valero, quando lo spagnolo per aver innocentemente appoggiato una mano sulla spalla dell’arbitro, si beccò 4 giornate. Se tanto mi da tanto, Ribery lo rivediamo a dicembre.
NON SOLO GUIDA: però… c’è un però. Lo abbiamo premesso: la Lazio è stata superiore in tutto. La partita è rimasta in piedi fino al 90′ solo per merito di Dragowski. Su Correa, su Leiva, e poi su Caceido… parando un calcio di rigore. Ed il resto dei viola? Non pervenuti. O poco di più. Iniziamo col dire che: 1) Caceres non ha un sostituto. Non ce ne voglia Ranieri, ma (per ora) la serie A non è la sua categoria. 2) Con dei saltatori come Milenkovic e Pezzella non si può (non si deve) prendere un gol come quello di Immobile. Per di più su un cross innocuo, a spiovere, leggibile… leggibilissimo. 3) A centrocampo (lo abbiamo già scritto, ma repetita iuvant) uno tra Badelj e Pulgar è di troppo. E in questo momento il croato non è proponibile. Lento, pachidermico, se possibile anche più del solito. E poi perde palloni in quantità, spesso sanguinosi, azzannato dai centrocampisti avversari. Badelj sembra appartenere ad un calcio che non c’è più, risalente a 30 anni fa, e la Fiorentina non può aspettare. Serve un centrocampista che pressi, che si inserisca, che faccia anche gol. Spulciando nella rosa, serve Benassi. Questo passa il convento. In attesa di gennaio. 4) Davanti, sa va san dire… manca un centravanti. Con Chiesa che non è una punta, con Ribery commovente per impegno e sacrificio (ma che per natura torna indietro a cercare palloni) l’area avversaria resta desolatamente vuota. Abbandonata, tra l’altro, anche dai centrocampisti che non supportano i due presunti attaccanti. E’ chiaro ed evidente che Vlahovic non piaccia a Montella, è chiaro ed evidente che Pedro non è pronto: mentalmente e fisicamente. E allora che facciamo? Schieriamo sempre gli stessi, risultando spuntati, sterili e prevedibili? Caro Vincenzo, o torni a giocare tu, o ti fai piacere Vlahovic. Così non si va avanti. Del resto ce lo hanno sempre insegnato: datemi un portiere ed un centravanti, e vi farò la squadra. Il portiere, lo abbiamo visto, c’è. Il centravanti ci sarebbe… basta farlo giocare.