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La Fiorentina non vuole la sospensione del campionato. Ecco le due ipotesi in caso di stop della serie A

Firenze, stadio A.Franchi, 30.11.2019, Fiorentina-Lecce, foto Fiorenzo Sernacchioli. Copyright Labaroviola.com

Rassegna Stampa

La Fiorentina non vuole la sospensione del campionato. Ecco le due ipotesi in caso di stop della serie A

Redazione

9 Marzo · 11:09

Aggiornamento: 9 Marzo 2020 · 12:55

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Il primo appuntamento, ufficiale, è fissato per domani quando, a Roma, si riunirà un Consiglio Federale straordinario convocato d’urgenza dal presidente Gabriele Gravina.

All’ordine del giorno, ovviamente, ci sarà il destino del campionato. Continuare a giocare? Fermarsi (almeno) fino alla scadenza dell’ultimo decreto diramato dal governo (e quindi fino al 3 aprile) oppure, ipotesi più drastica, annullare definitivamente il torneo? Queste, al momento, le ipotesi in ballo, con la sospensione come ipotesi più realistica.

Ma si naviga a vista, con alcuni punti fermi. La posizione dell’Assocalciatori, per esempio. Del resto, già nella serata di sabato, quando erano circolate le prime bozze sui provvedimenti di Palazzo Chigi, il numero uno Damiano Tommasi aveva detto la sua inmaniera netta. «Serve altro? Fermiamo il campionato», il suo pensiero affidato aTwitter. Concetti ribaditi ieri, e in maniera più dettagliata, attraverso una nota.Venissero ascoltati, di fatto, sarebbe la parola fine sulla stagione. Questione di calendari intasati.

Nei quali, tanto per intendersi, non c’è più spazio per recuperare partite non disputate. Chiaro anche il punto di vista del governo o, almeno, del ministro competente Vincenzo Spadafora che, già nella mattinata di ieri aveva chiesto alla Figc di sospendere con effetto immediato la Serie A e tutti gli altri campionati. Una richiesta che la Federazione aveva accolto. Perché si è giocato, allora? Perché la Lega (che, altroappuntamento della settimana, si riunirà giovedì) non ne ha voluto sapere.

Il motivo? La volontà di rispondere esclusivamente alle disposizioni (ufficiali) del governo che, fino a prova contraria, ha permesso che le partite, seppur a porte chiuse, si giochino. «Lega Serie A si è attenuta strettamente a quanto determinato dal Dpcm emanato dal Primo Ministro Conte, nel combinato disposto con la decretazione d’urgenza della FIGC (comunicato ufficiale 173/A) che ha stabilito che tutte le gare sul territorio debbano svolgersi a porte chiuse», si leggeva nel comunicato che ha diffuso ieri per rispondere alla (tante) accuse ricevute. Questa era la sua posizione e, salvo sorprese, questa resterà.

Un presupposto, tra l’altro, molto simile a quello della Fiorentina. Basta rileggere le parole di Daniele Pradè, che ha parlato ieri prima del fischio d’inizio, per capirlo.«Da dirigente posso dire una cosa importante: dobbiamo attenerci alle direttive che ci vengono date», ha detto il diesse a Sky. Certo, anche all’interno del club viola, le preoccupazioni aumentano. Così come la volontà di tutelare tutti. Non solo i calciatori, ma anche i dirigenti stessi, lo staff, i magazzinieri. Nel frattempo, la Figc, studia provvedimenti ad hoc (ad oggi non esistenti) che possano fronteggiare un eventuale stop al campionato.

Si pensa, ad esempio, a congelare le posizioni quando tutti avranno giocato le stesse gare, senza assegnare lo scudetto, ma comunicando comunque alla Uefa le squadre che dovranno (dovrebbero) partecipare alle coppe. L’alternativa? Terminare il torneo, qualora anche Euro 2020 venisse cancellato (o rinviato) tra giugno e luglio. Certo, vorrebbe dire sconvolgere (anche) la prossima stagione, e non solo quella in corso. Ipotesi, comunque, e niente di più. Almeno per il momento.

Certa, invece, la sospensione per quindici giorni (periodo di quarantena obbligatoria) qualora venisse trovato positivo un calciatore di Serie A. Un timore fino a oggi rimasto (fortunatamente) tale ma che, giorno per giorno, si sta facendo più concreto. Fosse solo per un mero calcolo delle probabilità. E se poi tutto continuasse «regolarmente»? Allora, per i viola, ci sarebbe da preparare la gara di domenica contro il Brescia a Firenze alle 15.

Corriere fiorentino

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