Nel 2023 le società di Serie A hanno versato nelle tasche dei procuratori oltre 220 milioni di euro. Un dato in crescita (+6,8%) rispetto ai circa 205 dell’anno precedente. È quanto emerge dal report stilato dalla Federazione italiana giuoco calcio sulla base delle informazioni ufficiali comunicate dai singoli club. La Serie B, invece, si ferma a quasi 31 milioni, mentre la C (60 squadre) sfiora i 6,6.
Inter in testa A comandare la classifica delle 20 squadre di A è l’Inter con quasi 35 milioni di commissioni agli agenti, divisi in ben 57 operazioni (un singolo giocatore può portare a più pagamenti). Non c’è troppo da stupirsi, visto che i nerazzurri sono stati tra i più attivi nell’acquisto di parametri zero. Da Marcus Thuram a Juan Cuadrado, finendo con Alexis Sanchez. Quando un calciatore firma da svincolato, è normale che il procuratore abbia più potere nella trattativa e strappi condizioni più favorevoli. Tradotto in parole povere, stipendio più alto per il giocatore e commissione migliore per sé stesso. Per dire, l’agenzia Sport Cover, che cura gli interessi di Thuram, la scorsa estate ha incassato dall’Inter 8 milioni (in due tranche il 26 e 27 giugno) per l’ingaggio del proprio assistito, che aveva terminato poco prima il suo contratto con il Borussia Moenchengladbach. Una cifra che, da sola, copre tre volte l’intero ammontare speso dal Frosinone (ultimo in graduatoria) in commissioni. Al secondo posto c’è la Juventus con poco più di 23 milioni, dato comunque in sensibile calo rispetto agli anni precedenti. Il tifoso bianconero potrebbe sorprendersi, se si pensa che nel 2023 la Signora non abbia poi fatto chissà che mercato in entrata. Non va, però, scordato che gli agenti incassano anche da rinnovi o contratti passati. E pure da cessioni, rescissioni o risoluzioni. Così, oltre al corrispettivo dovuto alla 4 S Sport Agency per l’arrivo a Torino di Timothy Weah, abbiamo i pagamenti ai procuratori di Danilo, Bremer, Locatelli, Gatti, Fagioli, Miretti, Huijsen, Arthur, Kenan Yildiz, Pinsoglio, Nonge e altri per i prolungamenti di contratto. O i versamenti ai rappresentanti di giocatori che hanno lasciato la Juve la scorsa estate, come Pjaca, Bonucci o Zakaria. E infine un gettone anche riferito a Dusan Vlahovic, probabilmente retaggio del passato. Il caso dei bianconeri è poi particolare, perché nei 23 milioni rientrano anche le spese della NextGen, ma non quelle delle JWomen (141 mila euro). La Juve, vale la pena ricordarlo, è l’unico club in A ad avere sia una squadra B in Serie C che una formazione femminile nel massimo campionato. Il Milan, che è stato forse il club più attivo nel calciomercato estivo, almeno come spesa per i cartellini, ha contenuto gli esborsi per i procuratori a 15,2 milioni divisi in (appena) 26 operazioni. Poco meno di Fiorentina e Roma. Rispetto alla classifica attuale di Serie A, colpisce il Torino. La società granata, infatti, è quintultima in fatto di spese in commissioni agli agenti con appena 4,8 milioni, nonostante sul campo sia undicesimo, ma poco distante dalla zona che vale un posto nelle competizioni europee del 2024-25. Numeri contenuti anche per il Napoli campione d’Italia (13,7 milioni), benché a dicembre abbia rinnovato il calciatore più pagato della rosa, Victor Osimhen, a 10 milioni netti all’anno. Così come fa effetto notare nella parte destra di questa particolare classifica la Lazio (undicesima con 9,1 milioni), sotto a Udinese, Bologna e Genoa e appena un gradino sopra alla Salernitana, che invece sul campo è ultima per distacco. Il caso più clamoroso di incongruenza tra le spese per commissioni agli agenti e la posi- zione in classifica lo registriamo però in Serie B: lo Spezia (5,5 milioni) è secondo nel proprio campionato per versa- menti ai procuratori, ma addirittura diciottesimo e in piena zona retrocessione sul campo. Tra i nomi di agenti che ricorrono più spesso, abbiamo Paolo Busardò della Caa Base Italy e Beppe Riso della Gr Sports Agency. Scorrendo squadra per squadra, vediamo poi che alcune si appoggiano di sovente a un procuratore (per esempio, il Verona ad Angelo Cristofoletti della Football Factory, l’Udinese a Claudio e Davide Vagheggi). Se la Serie A maschile garantisce ai procuratori un gettito da oltre 220 milioni, quella femminile non arriva invece nemmeno a 630mila euro. Giusto per evidenziare come ci sia (ancora) un’enorme distanza tra l’universo calcio maschile e quello femminile, almeno a livello di business, in Italia come altrove in Europa. Lo Scrive La Gazzetta Dello Sport
1 commento su “La Fiorentina è terza in Italia per commissioni pagate ai procuratori, ha speso 15 milioni nel 2023”