A inizio anno sembrava una trasferta come tante altre, invece sta diventando un piccolo-grande test di resistenza emotiva: domani a Reggio Emilia la Fiorentina troverà ad attenderla più tifosi di quanti chiunque avrebbe immaginato dopo l’ennesima delusione. L’esodo viola è reale, concreto e – cifre alla mano – numericamente pesante. E parte tutto da quel «patto» siglato a Bergamo, dove squadra e sostenitori si sono promessi di non mollare proprio ora, nel momento più complicato. La risposta è stata immediata. A ieri sera i biglietti venduti per il settore ospiti del Mapei erano già 2.700 su 4.000 disponibili, un dato che racconta più di mille parole. E non finisce qui: almeno 300 tifosi hanno scelto di assistere al match dalla tribuna ovest e dalla laterale est, portando la proiezione complessiva oltre quota 3.000 presenze. Una cifra che per una squadra reduce da una lunga serie di passi falsi non era affatto scontata.
Oggi, alle 19, chiuderà la vendita per la Curva Nord (il settore ospiti) ma l’assenza della tessera del tifoso permetterà ulteriori acquisti negli altri spicchi anche domani. La spinta decisiva alla mobilitazione l’ha data mercoledì la Curva Fiesole, che con un comunicato senza giri di parole ha chiamato a raccolta il popolo viola: «L’amore incondizionato per la nostra maglia non conosce limiti. Firenze come sempre risponderà presente con fierezza e orgoglio per uscire da questa situazione. Sabato tutti a Reggio con sciarpa e bandiere, uniti e compatti verso un unico obiettivo: la vittoria!». Una sorta di convocazione generale che ha rimesso in moto generazioni diverse di tifosi, dagli ultras ai nuclei familiari.
La trasferta facilita il pienone: un’ora e mezza di viaggio in auto, parcheggi ampi accanto al settore ospiti e poca necessità di pullman organizzati. L’Accvc, infatti, ne ha predisposto solo uno: il resto del tifo si muoverà con mezzi propri, formando una lunga colonna che punterà dritta su Reggio Emilia già dalla prima mattinata di domani. Tutto questo per una squadra che, oggi più che mai, ha bisogno di essere scossa. L’ambiente ha fatto la sua parte, dimostrando di essere disposto a seguirla anche nei momenti bui. Adesso tocca agli uomini di Vanoli dare un segnale opposto a quello delle ultime settimane: una prestazione capace di ridare senso a quel patto nato a Bergamo e di trasformare l’esodo in un inizio. Firenze ha acceso il motore: adesso tocca alla squadra ingranare. Lo scrive La Nazione
