Vincenzo Italiano, allenatore del Bologna ed ex Fiorentina, ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport: “Bologna? Tutti pensavano che sarebbe stata una “missione impossibile”: ecco, proprio questo c’era scritto nei messaggi che ricevevo. Questa era la panca più bollente dell’universo. Cosa rispondevo? Io dopo aver parlato con tutti i componenti della società mi sono tranquillizzato. Quanto ha influito la Champions da giocare nella mia scelta? 50-60%. Volevo mettermi alla prova, sfidare questa competizione dei dettagli, la più difficile. Rinnovo col Bologna? C’è tutta la mia disponibilità.
I tre anni di Firenze sono un po’ macchiati da quelle finali, ma tanti sanno quali e quante cose sono passate in quel tragitto. Chiaro che perdendole qualcosa viene offuscato, ma sono stati tre anni fantastici. Chiaro che l’allenatore è giudicato dai risultati, ma quel che mi hanno chiesto ho dato, anzi forse di più. Per me il percorso conta tanto: qua sembra che sia più bravo chi esce agli ottavi e chi invece perde le finali è una capra. Se il calcio mi deve qualcosa? Penso di sì. Certamente meritavamo di alzarne anche solo una. Prandelli, il primo a fare il 4-2-3-1, e Malesani: dei visionari. Ma ci metto anche Cagni, che mi fece esordire in A: nella tattica individuale e nella crescita mi ha dato tanto”.