Ieri mattina Mattioli ha chiamato Cognigni e Antognoni per scusarsi. Chiamata che ha fatto molto piacere alla società, ma ritenuta inferiore al danno. Anche la scelta della telefonata privata, mentre le accuse erano state pubbliche, non è piaciuta alla Fiorentina né al calciatore.
Che si aspettava almeno due cose.
Una chiamata immediata diretta e soprattutto che le scuse avessero almeno la risonanza mediatica che hanno avuto le dichiarazioni di domenica. Un virgolettato da consegnare a tutti. La «segretezza» della telefonata per tentare di rimediare è stata vista quasi come un’ulteriore provocazione dal’entourage di Chiesa che si aspettava il coraggio di andare davanti a tutti a riconoscere la falsità delle accuse.
Gazzetta dello Sport