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Igor grato: “Italiano mi ha cambiato la vita, appena arrivato mi ha detto subito cosa dovevo migliorare”

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Igor grato: “Italiano mi ha cambiato la vita, appena arrivato mi ha detto subito cosa dovevo migliorare”

Redazione

13 Aprile · 12:27

Aggiornamento: 13 Aprile 2022 · 12:27

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Igor

Ai microfoni del canale ufficiale della Fiorentina ha parlato il difensore viola Igor. Queste le sue parole:

Sul rapporto col mister Italiano

Sono grato a Mister Italiano che ha visto queste mie qualità, ha visto il lavoro tutti i giorni, tutta la settimana. Cerco sempre di lavorare, per migliorare e crescere.  Ho avuto due anni un po’ difficili qui a Firenze, non perché stessi male, ma nel calcio ci sono delle cose fuori dal tuo controllo: devi aspettare il tuo momento e lavorare duro. E adesso sono grato perché tutto ciò che ho aspettato sta arrivando: la continuità, il minutaggio, le partite. Giocare, migliorare. Sto cercando di migliorare sempre di più, voglio diventare un difensore forte. So che ora devo ancora fare tanta strada. Ma sono contento di questo momento. Posso dire che ha cambiato la mia vita. Fin da quando è arrivato mi diceva cosa dovevo cambiare, su cosa dovevo migliorare. Io sono un ragazzo che ascolta tutti. Anche chi è più giovane di me: vedo se posso imparare qualcosa. Il Mister ha sempre parlato con me, mi ha detto quello che voleva, quello su cui dovevo migliorare. Faccio sempre il massimo per crescere”.

Che ci dici sulla grande amicizia con Duncan? 

“Lui è arrivato alla Fiorentina insieme a me, è uno di quegli amici veri. L’ho detto anche a mia moglie: Alfred è un amico che mi ha dato Dio. Siamo sempre insieme, parliamo di tutto. Quando non giocavo tanto, lui parlava con me. E quando lui ha avuto momenti in cui giocava meno, ed era triste, io ero sempre al suo fianco, a dirgli che può migliorare, che può fare di più e che il suo momento sarebbe arrivato. L’amicizia vera è questa: esserci non solo quando va tutto bene, ma anche nei momenti difficili. Alfred è uno che voglio sempre accanto a me, fa parte della mia famiglia”.

Un pensiero dalla società e sulla fiducia che gli ha dato

“Prima di tutto, per venirmi a prendere dalla SPAL, dopo sei mesi in Italia, e portarmi alla Fiorentina, il direttore Barone e il direttore Pradé mi hanno dato una fiducia enorme. Sono grato a loro e al Presidente già per questo. E dopo sono arrivato in una squadra come la Fiorentina, che prima guardavo in TV, e mi sono detto: “Devo lavorare ancora di più per ripagare la fiducia e far vedere la mia gratitudine per essere a Firenze”,Sono grato alla dirigenza e al presidente Commisso per questa fiducia, e spero di ripagarlo dando il massimo in campo”.

Come sono i tifosi della Fiorentina?

“Giuro che non ho mai visto una cosa così. E’ diverso. Sono molto felice a Firenze. Quando arrivi e vedi come i tifosi ti fanno sentire importante, è una cosa diversa. Puoi giocare ovunque, ma quando sei a Firenze e giochi nella Fiorentina è un qualcosa di diverso. Quando vengo alla partita, quando mi alleno, vedo i tifosi che salutano, che abbracciano, che vogliono le foto. E’ un qualcosa di diverso a Firenze”.

Chi sono i suoi idoli?
“Il mio idolo da piccolo era Ronaldinho, e poi Messi. Loro sono i miei due grandi idoli nel calcio. Ora quello che guardo di più è Van Dijk, il difensore del Liverpool. E’ diventato il difensore più forte del mondo, basta guardare una partita per capirlo. Cerco sempre di guardare le partite di Van Dijk, per vedere la sua intelligenza, il suo posizionamento. E’ uno che da difensore io devo seguire sempre, per migliorare e diventare forte”.

Quali segreti ci sono per la cura del corpo?
“Il segreto è lavorare sempre. Non deve arrivare mai un giorno in cui pensi di stare bene come sei. La mia mentalità è che posso fare sempre di più. Ci sono stati dei giorni in cui ero stanchissimo, morto dai dolori fisici e mentali, con la testa pesante, ma anche così mi sono allenato, anche così ho fatto allenamento personalizzato da solo. Questo fa la differenza. Non è che sono diventato grosso perché ho bevuto qualcosa o ho fatto troppa palestra. C’è predisposizione, però io ho iniziato a fare palestra a 15 anni e non mi sono mai fermato. Facevo l’allenamento e poi palestra. Fondamentale è che lavoro anche a casa: non solo l’allenamento al centro sportivo. Quando ci alleniamo la mattina poi il pomeriggio faccio a casa, e viceversa. Se uno lavora tanto, facendo ogni giorno qualcosa di diverso, i risultati arrivano”.

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