Il ritorno di Edoardo Bove allo stadio Artemio Franchi, dopo 67 giorni di attesa, è stato un momento carico di emozione. In campo per il riscaldamento o in panchina, gli occhi di tutti erano su di lui, con i tifosi, sia quelli viola che gli ospiti, che si sono alzati in piedi per tributarli una standing ovation. Un gesto di grande affetto, reso ancora più speciale dal supporto di tutta la Fiorentina e dell’Inter. Nonostante il suo rientro fisico fosse ancora in stand-by, Bove ha continuato a essere una figura fondamentale per la squadra, occupando un nuovo ruolo all’interno dello staff tecnico di Palladino.
Nonostante le difficoltà e l’assenza di numerosi titolari, i compagni di squadra si sono battuti per Bove, facendo una prestazione che ha infiammato il Franchi. Quando la Fiorentina ha segnato il secondo gol con Moise Kean, Bove si è lasciato trasportare dall’esultanza, sorridendo insieme ai compagni e dimostrando quanto fosse ancora parte integrante della squadra. Nonostante non fosse in campo, ha continuato a interagire, dando consigli ai compagni e vivendo ogni istante con passione. La sua presenza, pur non fisica, è stata sentita da tutta la squadra.
Fiorentina-Inter, parte due, non è stata solo una partita importante per il club, ma anche un nuovo capitolo per Bove. Alla fine del match, dopo la vittoria, il ragazzo romano è tornato sotto la curva Fiesole per ricevere altri cori e applausi, un riconoscimento di affetto che ha segnato un ritorno simbolico. La vittoria di quella sera è stata per tutta la squadra, ma anche per Bove, che ha finalmente potuto chiudere un capitolo doloroso e guardare avanti con nuove speranze, circondato dall’affetto dei suoi compagni e dei tifosi. Lo riporta il Corriere dello Sport.
Bove chiude il cerchio, adesso si gode Firenze in attesa di capire se e come potrà tornare a giocare