Dopo la disfatta con la Svizzera, il Presidente della FIGC Gravina ha commentato il percorso agli Europei degli azzurri e la loro eliminazione, scongiurando le sue dimissioni o quelle di Spalletti: “Ringrazio chi ha dato un significativo contributo di lavoro a questo appuntamento, mi riferisco a tutti i nostri collaboratori che hanno messo a disposizione tutto il necessario per la squadra e la parte tecnica. Circa 40mila presenze qui a Casa Azzurri è un segnale positivo. Oggi giornata particolare, tanti sentimenti e riflessioni dopo ieri. Siamo dispiaciuti per non aver potuto dare ai tifosi italiani quella gioia che meritavano, dispiaciuti per il risultato, sappiamo che è soggetto a tantissime variabili che prevedono anche sconfitta. Quello che rimane è la delusione per non aver potuto restituire tutto quello che è stato fatto, non aver saputo reagire come sappiamo fare. Questa è la delusione su cui dobbiamo riflettere tutti. Ieri sera io, il mister, Buffon e tutta la squadra abbiamo iniziato a parlare, i ragazzi hanno condiviso tutte le nostre responsabilità, non abbiamo nulla da nascondere: siamo tutti responsabili”.
Su Spalletti:”Abbiamo parlato anche con il mister, io sono molto pragmatico e non si può pensare di abbandonare un progetto pluriennale solo dopo pochi mesi. C’è da cambiare qualcosa anche in termini di approccio. Dobbiamo crescere tutti. Quando si cade bisogna rialzarsi con la forza del progetto e del lavoro, io i problemi li affronto così, non fuggo di fronte alle responsabilità ma teniamo distinte quelle politiche da quelle tecniche altrimenti si rischia di strumentalizzare la parte tecnica per attaccare quella politica. Il senso di responsabilità implica in questo momento lucidità da parte mia, non possiamo pensare di mettere in essere atti che potrebbero fare danni ancora peggiori. Alcuni atti li abbiamo commessi in passato, ancora oggi parliamo di difficoltà ma le stiamo affrontando con un progetto pluriennale”.
Sulle dimissioni e le critiche:”Le critiche feriscono tutti ma bisogna avere la capacità di prendere spunto per migliorare, fa parte del ruolo. Quelle costruttive e legittime vanno prese in considerazione, quelle strumentali legate a una richiesta di dimissioni in un momento di chiusura come questo no. Dobbiamo essere chiari: non esiste che qualcuno possa pretendere dimissioni dall’esterno nell’ambito di governance federale. La scadenza è prevista a marzo 2025, le elezioni avverranno nella prima data utile, non si possono fare prima della chiusura delle Olimpiadi. Andremo a un confronto democratico, quella è l’unica sede legittima”.
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