Servirebbe un jolly a Raffaele Palladino. Uno capace di rendere meno traumatico lo stop e quindi l’assenza di Gud e magari capace, allo stesso tempo, di prendersi sulle spalle qualche spezzone di partita in cui anche Kean starà ai box. Servirebbe un jolly, insomma, per affrontare al meglio un periodo (corto o lungo che sia) in cui il reparto offensivo dovrà vedersela fra appuntamenti con il medico e partite da giocare e possibilmente da vincere. Bene, Palladino quel jolly ce l’ha e si chiama Lucas Beltran, che proprio nella trasferta-goleada di Lecce ha lanciato segnali forti e chiari sulla sua presenza (e non solo a part-time) nelle idee di gioco dell’allenatore della Fiorentina.
Beltran, in appena cinque minuti (fra il fischio d’inizio della partita e il ko di Gudmundsson) ha avuto la freddezza e le motivazioni per spingersi in partita e mettersi a fare quello che inevitabilmente dovrà fare ancora per un bel po’, appunto fino a quando Palladino non riavrà Gud. Centrale nella linea a tre alle spalle della punta, o chiamatelo pure ‘sottopunta’, il ragazzo argentino ha dato segnali assolutamente positivi. E incoraggianti. Lucidità di manovra, idee in fase di costruzione, sacrificio al momento di far sganciare chi gli stava accanto (vedi Bove e Colpani). Un Beltran così, è doveroso ammetterlo, non lo si vedeva da tempo e questa è stata per Palladino una notizia preziosa quanto il 6-0 confezionato al 90′.
Domandone : meglio ‘sottopunta’ o meglio attaccante di ruolo? Questo il dilemma del e sul Vichingo, e questo è anche il peso che un giocatore con le qualità dell’argentino deve essere in grado di sopportare e trasformare in carta vincente.
Già, perchè quella carta si chiama jolly e Palladino avrà bisogno proprio della duttilità del suo Beltran. Del miglior Beltran. Ovvero quella (anche) disponibile ad adattarsi anche al ruolo di alternativa a Moise. E il mercato. Beltran si giocherà tanto a livello personale nelle settimane e nelle partite in arrivo. Gennaio sarà una finestra decisiva per lui e per la Fiorentina che lo considera comunque un pezzo pregiatissimo da trattare con cura. Non ci saranno ne’ svendite, ne’ prestiti senza prospettive economiche che di primissima fascia. I jolly, d’altra parte, sono carte molto pregiate. Lo riporta La Nazione.