Se affidarsi, come a Mainz, alla soluzione interna di Daniele Galloppa che vola con la sua Primavera capolista solitaria e anche ieri ha battuto il Cesena. Oppure richiamare Stefano Pioli che è sotto contratto fino a giugno del 2028 a tre milioni netti l’anno. E poi c’è l’ipotesi lachini, già giocatore e allenatore viola. Pioli in particolare non si è lasciato benissimo col club perché non ha voluto rinunciare al suo ingaggio. Era convinto, però, di riuscire a salvare quella squadra che in estate pensava addirittura di rendere on fire e trascinare tra le prime quattro.
È naufragato dopo dieci giornate e dopo di lui anche Pradé, che ha costruito una squadra con tante lacune anche se ha inserito tanti nuovi innesti e prospetti interessanti. Che, però, hanno deluso, e saranno difficili da piazzare a gennaio. Perché chi prende al mercato di riparazione, dove si cercano uomini per svoltare, ragazzi che sembrano anime perse? Come cantava il cantante tifoso Piero Pelù nel suo mitico Diablo, «Ma oggi il Paradiso è un’astuta bugia». E l’incubo della B. Lo scrive La Gazzetta dello Sport.
